La denuncia di una professoressa di geografia su Facebook
MILANO — Quante strade della vostra città sono intitolate a donne? Il «gioco» è partito online da un’insegnante romana, Maria Pia Ercolini. Stava svolgendo delle ricerche per realizzare guide turistiche e si è resa conto che a Roma, caput mundi, le strade intitolate a donne sono meno del 5%. «E se escludiamo i nomi che appartengono alla sfera religiosa, la percentuale scende ancora» puntualizza lei per telefono.
IL GRUPPO
Questa professoressa di 58 anni che insegna geografia all’Istituto Giulio Verne di Roma, circa un mese fa ha aperto un gruppo su Facebook per raccogliere dati sulla odonomastica femminile (l’insieme dei nomi delle vie e delle piazze, la disciplina che se ne occupa), questa volta su tutto il territorio nazionale. La domanda sempre la stessa: quante strade della vostra città sono intitolate a donne? Ad iscriversi al gruppo nel giro di un mese sono arrivate circa 1.500 persone che hanno postato online i dati dei propri comuni. «C’è chi si è rivolto all’ufficio toponomastica della propria amministrazione comunale – spiega Ercolini -. In alcuni casi a contattarmi sono stati i sindaci veri e propri, perché i risultati, diciamolo, fanno rimanere a bocca aperta».
LA RICERCA
La ricerca, seppur senza alcun valore scientifico, ha infatti messo in luce quello che questa professoressa di geografia chiama «misoginia ambientale». «Siamo circondati da veri e propri specchietti che mettono in luce la misogenia inconscia della nostra società – precisa -. Questa è un’opera collettiva che vuole sollevare il caso, per i dati ufficiali c’è tempo e stiamo preparando un convegno che si terrà in autunno in collaborazione con le università romane». Nel frattempo ecco alcuni esempi: a Trieste, secondo i dati raccolti da Toponomastica femminile, su 1475 strade, quelle intitolate alle donne sarebbero 4 se si escludono nomi femminili di santi, madonne, cose, località, famiglie e altro. A Bari le strade intitolate a uomini sarebbero 873 e alle donne 57. A Torino su circa 2250 tra vie, corsi, piazze, giardini, parchi, soltanto cinquanta sarebbero stati intitolati a donne. «Sono tutti dati ancora da verificare ma in genere la media nazionale che abbiamo raccolto è sotto il 5% – spiega l’insegnante – per questo abbiamo fatto partire la campagna 8 marzo 3 donne 3 strade».
LA CAMPAGNA
Tutti gli utenti del gruppo, in occasione della Festa della donna, sono stati invitati a mandare una richiesta alle amministrazioni comunali per dedicare le prossime tre titolazioni di strade a importanti figure di donne locali, nazionali e di livello internazionale. Le adesioni cominciano ad arrivare, anche da parte dei sindaci come Osvaldo Napoli, deputato del Pdl, sindaco di Valgioie e vicepresidente dell’Anci che in un’intervista a La Stampa ha dichiarato: «Credo che sia molto ragionevole quello che propongono queste donne. Il problema esiste, le cifre lo dicono in modo inequivocabile, e penso che noi tutti amministratori faremo il possibile per adeguarci». (Corinna De Cesare, 25 febbraio 2012)
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