Stupro di gruppo a Montalto di Castro,
il comune paga gli avvocati dei minorenni finiti sotto accusa

VITERBO (18 luglio) – «Il comune di Montalto di Castro, su proposta del sindaco Salvatore Carai (Ds), ha anticipato 5 mila euro a testa per le spese legali agli 8 minorenni residenti nel paese arrestati per lo stupro di una ragazza di 16 anni di Tarquinia». Lo denuncia in una nota Miranda Perinelli, della segreteria provinciale della Cgil di Viterbo.
«Sì, abbiamo anticipato le spese legali ai ragazzi accusati di violenza sessuale che non sono in grado di provvedere da soli, né con l’aiuto delle loro famiglie – ammette il sindaco di Montalto di Castro -. Lo abbiamo fatto perché sono tutti minorenni e perché abbiamo applicato il principio di presunzione d’innocenza previsto dall’ordinamento». Con una delibera di qualche giorno fa il comune ha “prestato” 5 mila euro a testa ad alcuni degli otto ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, arrestati con l’accusa di aver stuprato in gruppo una diciassettenne di Tarquinia durante una festa di compleanno.
«È chiaro che questo è un caso limite, proprio perché sono coinvolti dei minorenni – aggiunge Carai – non a caso la delibera è stata predisposta in base a una relazione delle assistenti sociali, in cui si evidenzia che quei ragazzi vanno comunque aiutati. Inoltre il comune non rischia di perdere i soldi. Gli interessati hanno sottoscritto una garanzia attraverso al cessione degli stipendi. Quasi tutti gli indagati, infatti, lavorano come operai o apprendisti».
Carai dice poi di avere la massima fiducia nella magistratura e che, qualunque dovesse essere l’esito finale del giudizio, i minorenni coinvolti nella vicenda non possono essere abbandonati a se stessi. «Anche se dovessero risultare colpevoli conclude – le istituzioni avrebbero il dovere favorire il loro recupero e il loro reinserimento sociale».
«È una vergogna, uno scandalo – dice invece la sindacalista della Cgil che ha sollevato il caso -. Quei soldi pubblici – aggiunge – sono stati usati contro una sedicenne che ha avuto il coraggio di denunciare la violenza sessuale subita. È incredibile ma è così».
«Oltre a gridare forte il nostro sdegno e il nostro più profondo disprezzo – afferma la sindacalista – chiediamo agli organi preposti se è legittimo utilizzare i soldi pubblici per questo fine». Infine Perinelli sollecita le istituzioni, le forze politiche e la consigliera delegata alle pari opportunità della Provincia ad esprimersi a sostegno della ragazza

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=5475&sez=HOME_ROMA

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