RUSSIA: WANDA MONTANELLI IDV, A CONDANNA SEGUA AZIONE DI GOVERNO
(AGI) – Roma, 9 ott. – “Ancora una volta una donna paga con la vita il coraggio della denuncia della violazione dei diritti umani”. Lo afferma in una nota la responsabile del Dipartimento pari opportunita’ di Idv, Wanda Montanelli. “In Cecenia, attraverso i suoi articoli sulla Novaia Gazeta, Anna Politkovskaja – dichiara l’esponente di Idv – fin dal 1999 hapreso, senza paura, posizione contro la violenza e l’impunita’,levando alta la sua voce per chiedere giustizia. Pero’ si e’accanita su di lei la violenza, ancora una volta contro unadonna che per la determinazione e la costanza del suo impegnogiornalistico e civile aveva ricevuto numerosi premi a livello internazionale. Questo e’ l’ennesimo emblematico caso di accanimento nei confronti di donne ferme nei loro propositi di denuncia; donne con le idee chiare che non si piegano ai condizionamenti siano essi di natura pubblica o privata. Quotidianamente si registrano casi efferati di violenza contro tali donne, e la misura ormai e’ colma. E’ ora che tutti, apartire dai Governi si operi con azioni decisive e con deterrenti efficaci”.
PRC, INQUIETANTE SILENZIO IN ITALIA
NICOTRA, GOVERNO PRETENDA OSSERVATORI INTERNAZIONALI SU CECENIA
(ANSA) – ROMA, 9 OTT – ”C’e’ come una sorta di imbarazzo a parlare del brutale assassinio di Anna
Politkovskaia. Il silenzio del mondo politico italiano sulla vicenda e’ inquietante. Eppure il mondo intero sa chi sono i mandanti e il perche’ questa coraggiosa giornalista e’ stata uccisa”. E’ quanto afferma, in una dichiarazione, Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Prc. ”Il motivo dell’uccisione della Politkovskaia – prosegue Nicotra – si chiama Cecenia e i suoi mandanti sono da ricercare tra coloro che hanno annichilito questo paese riducendolo in un cumulo di macerie. La popolarita’ del diritto del popolo ceceno a vivere in pace sulla propria terra, e’ in Italia inversamente proporzionale a quella bipartisan che ha Putin e il suo regime. Gli affari, come sempre, hanno ragione sui diritti umani”. ”Il governo Prodi dimostri anche in questo campo discontinuita’ con il governo Berlusconi – prosegue l’esponente del Prc – assuma una iniziativa nei confronti del Cremlino che non si limiti a chiedere di far luce su questo omicidio a sangue freddo. Occorre pretendere che le cose terribili denunciate dalla Politkovskaia (torture, massacri di civili, pulizie etniche) siano verificate da osservatori internazionali imparziali. Occorre piu’ che altro porre fine al genocidio ed aprire sulla Cecenia un processo di pace vero, mettendo intorno ad un tavolo tutti gli attori di quella tragedia”. ”Il nostro auspicio – conclude Nicotra – e’ che il governo dell’Unione trovi la capacita’ e la forza morale di compiere un passo importante in questa direzione”
GELIDO PUTIN PROMETTE OGNI SFORZO
AVREBBERO UN VOLTO KILLER E COMPLICE, RIDDA IPOTESI SU STAMPA
(di Beatrice Ottaviano).
(ANSA) – MOSCA, 9 OTT – Per due giorni ha taciuto, ci e’ voluta la spinta del collega americano George Bush perche’ dedicasse finalmente un laconico commento alla vicenda. L’epitaffio del presidente russo Vladimir Putin per la giornalista di opposizione Anna Politkovskaia, uccisa sabato a Mosca, e’ limitato finora a una gelida frase: ”La polizia e gli organi inquirenti faranno ogni sforzo per una indagine obiettiva su quella tragica morte”. Politkovskaia, con le sue puntuali denunce degli abusi russi in Cecenia e della corruzione imperante nell’ex Armata rossa, non era certo una giornalista accomodante per il Cremlino: tanto che il suo ultimo libro, ”La Russia secondo Putin”, non ha trovato un editore in patria. La penna di Anna era particolarmente sferzante nei confronti dello ‘strano alleato’ del presidente in Cecenia, l’ex guerrigliero e attuale premier Ramsan Kadirov, i cui metodi vedeva ricalcati su quelli delle peggiori dittature latinoamericane del passato. Oggi la stampa, che a differenza del leader del Cremlino dedica pagine e pagine se non interi numeri alla morte di Poltikovskaia, si scatena in una ridda di ipotesi e controipotesi che coprono tutta la fascia delle opinioni politiche, da quelle dei ‘neocon’ in salsa russa, a quelle degli ultranazionalisti, a quelle dei difensori dei diritti umani. Privilegiata dai piu’ e’ la pista cecena, ma da due ben distinte angolazioni: c’e’ chi punta decisamente il dito contro Kadirov e chi sostiene che in realta’ si sia cercato di silurarlo addossandogli sospetti infamanti. Stessa dicotomia fra coloro che guardano piu’ vicino, al ministero della difesa o allo stesso Cremlino, alla ricerca dei mandanti: quasi tutti pensano che la concomitanza dell’omicidio con il compleanno di Putin sia stata tutt’altro che casuale, ma se per alcuni sarebbe stato un ‘regalo’ al presidente, altri lo vedono piuttosto come un boccone avvelenato. C’e’ chi, come i commentatori televisivi Maksim Shevcenko e Aleksei Pushkov, arriva a parlare di una sorta di complotto dei democratici per provocare l’indignazione popolare e scatenare a Mosca una ‘rivoluzione arancione’. C’e’ chi ricorda come Politkovskaia fosse nel mirino degli ultranazionalisti, che da tempo l’avevano inserita nella loro ‘lista nera’ e che si sono dimostrati spesso imprevedibili quanto pericolosi; c’e’ infine chi punta il dito sul Cremlino, ma per un calcolo cervellotico: l’indignazione per l’omicidio potrebbe consentire a Putin un’ulteriore stretta autoritaria, con tanto di terzo mandato in dono all’unico possibile ‘salvatore della patria’. Sui mandanti in pochi credono che verra’ mai fatta chiarezza: lo hanno fatto capire i colleghi di Anna, che hanno annunciato una inchiesta indipendente, e gli azionisti del periodico ‘Novaia Gazeta’ per il quale la coraggiosa cronista lavorava, che hanno istituito una taglia del valore di oltre 700.000 euro per chi aiutera’ a fare luce. Forse sono piu’ concrete le possibilita’ di mettere le manette ai killer, secondo le prime ricostruzioni un uomo con una donna come autista e ‘palo’. La polizia ha analizzato i movimenti di Anna: era andata a fare la spesa in un supermercato della catena Ramstor, tornandone con l’auto carica di sacchetti, tanto da dover fare due viaggi per portarli in casa. Il secondo non lo ha mai terminato: l’assassino le ha sparato appena si sono aperte le porte dell’ascensore, con una pistola Izh munita di silenziatore e con la matricola abrasa, in seguito abbandonata sul posto. Cinque spari in tutto, di cui due dritti nel cuore, e un colpo di grazia in testa. Poi ha lasciato il palazzo in fretta, ma non tanto da evitare di essere visto in faccia da due commesse di una vicina farmacia, che ne hanno fornito un dettagliato identikit. Hanno anche descritto l’auto della fuga, una Mitsubishi di colore rosso con targa moscovita. Analizzando le immagini delle telecamere del Ramstor dove Politkovskaia aveva fatto la spesa, gli agenti avrebbero
individuato chiare immagini del sicario e della complice, che evidentemente stavano seguendo da qualche tempo la giornalista: unico neo in un ‘lavoro’ che appare per il resto estremamente professionale.
BLAIR CHIEDE INCHIESTA APPROFONDITA
Londra, 9 ott – Il Primo ministro britannico Tony Blair ha condannato l’assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaia ed ha richiesto che venga condotta in merito un’inchiesta approfondita. ”Condanniamo questa morte e ci appelliamo per l’avvio di un’inchiesta approfondita su questo crimine terribile”, ha dichiarato un portavoce di Blair. La giornalista, che denunciava le concussioni in Cecenia ed inoltre inadagava sulla corruzione e sugli attentati ai diritti dell’uomo nella Russia di Putin, e’ stata uccisa sabato dallo sparo di un arma da fuoco, mentre si accingeva a salire sull’ascensore del palazzo dove risiedeva a Mosca.
BORRELL: GIORNALISTA CON CORAGGIO ECCEZIONALE
“Identificare colpevoli sarà una prova per democrazia russa” Bruxelles, 9 ott. (Apcom) – Il presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, ha reso omaggio con una nota diffusa a Bruxelles al “coraggio e alla determinazione eccezionale” di Anna Politkovskaya, la giornalista russa uccisa a Mosca sabato, estendendo le sue condoglianze e dell’Europarlamento ai parenti e agli amici della vittima. “Mi auguro vivamente – afferma Borrell – che le autorità russe facciano il massimo il prima possibile per fare luce su questo terribile delitto. L’identificazione dei colpevoli sarà un banco di prova per lo stato della democrazia e della libertà di espressione in Russia”.
DOMANI PANNELLA A MOSCA PER ESEQUIE
“Porterò il sostegno ai compagni radicali russi e ceceni”
Roma, 9 ott. (Apcom) – Domani il leader radicale Marco Pannella sarà a Mosca per partecipare alle esequie di Anna Politokovskaya, la giornalista russa uccisa nell’ascensore di casa. “Porterò la solidarietà dei radicali italiani – ha detto Pannella – ai compagni radicali russi e ceceni”. Pannella ha ricordato, con l’occasione, anche la figura di Andrea Tamburi, ucciso in Russia”per gli stessi motivi – ha detto Pannella – per cui è statauccisa Anna”.
FOLENA: OMBRE SU REGIME MOSCA
(DIRE) Roma, 09 ott – “L’assassinio di Anna Politkovskaya getta un’ombra inquietante sulla Russia di Vladimir Putin”. Cosi’ Pietro Folena, deputato Prc-Sinistra europea e presidente della commissione Cultura della Camera. “Dopo i tempestivi arresti degli oppositori piu’ pericolosi, alla vigilia delle elezioni- spiega Folena- ora arriva anche la morte di una giornalista che stava svelando i crimini russi in Cecenia. Non si puo’ accettare che quello che oramai si configura come un vero ‘regime autoritario’, che ha condotto una vera guerra etnica contro una parte del suo popolo, venga trattato dalla comunita’ internazionale con tanta benevolenza e tolleranza. Occorre chiedere piena luce sulla morte della Politkovskaya al ‘regime’ di Mosca”. “Ovviamente e’ chiaro a tutti che la Russia e’ fondamentale nelle relazioni internazionali nel nostro paese- precisa Folena-. Ma con altrettanta chiarezza occorre dire che si tratta di un paese in cui non vi sono garanzie democratiche e prendere le adeguate misure di distanza e di condanna in sede internazionale”.
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