(al male oscuro della depressione)
Acrobata, nel cavalcare polverosi cieli,
negli occhi della notte affondo il Sole,
incendio i Sogni, illumino il Pensiero
mentre la Mente sgrana il suo rosario.
Clandestina, fra cieli senza rete,
in equilibrio sulle lune nere,
ho visto le mie stelle ammainare
e il cielo, tutto, tingersi di rosso
senza il bacio infuocato del tramonto,
ma al grido delle stelle”Padrenostro!”
Nessun sole rispose a quel richiamo,
e cielo dopo cielo
e grano dopo grano
smisi di balbettare il mio rosario.
Se un giorno Tu vorrai sbendarmi gli occhi
dalle tante bandiere in cui ho creduto
Ti mostrassi per dirmi: -Sono qui…
puoi riporre i tuoi stracci nel cassetto,
idoli falsi, al pari dei tuoi sogni!-
Non sperare di riceveri sconti
né Ti darò questa mia Vita a saldo…
neanche in cambio dell’Eternità!
Se partita sarà e Tu verrai
T’inviterò a salire sul trapezio
tutto di filo rosso,
e quando, stanca, mollerò la presa
se salterai con me per abbracciare
un “cantastorie”
che ha sfidato il cielo
(senza che io chieda)
prima che cada fra gli angeli ribelli,
in quell’ora, in quel giorno, in quel momento
baratterò i miei Sogni con la Tua Eternità…
prima… mai!
Gabriella Quattrini

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