suda - SUDAFRICA: 
 MINATORI UCCISI, LE LORO DONNE IN GINOCCHIO CHIEDONO PERCHE'

Una donna si inginocchia davanti alla polizia e in lacrime chiede: “Cosa vi abbiamo fatto?” Il marito di Nosisieko Jali è scomparso. Qualcuno in giro dice che si è preso una pallottola in testa ma è sopravvissuto. “Non so dov’è, l’ospedale non mi lascia entrare e io sono disperata” racconta Nosisieko. Jali è solo uno dei tanti minatori di cui non si sa più niente alla miniera Lonmin di Marikana dove sono scoppiati gli scontri tra polizia e minatori. Questa volta sono le donne a protestare, ma non per un salario più alto, per sapere dove trovare i loro mariti, se in ospedale, alla camera mortuaria o in prigione. Hanno fatto una manifestazione sui luoghi delle uccisioni, arrabbiate, in lacrime, inginocchiate e urlando slogan contro il buio in cui sono state lasciate. Racconta Nowelcime Bosanathi: “Come facciamo a sapere dove sono i nostri uomini? Mio marito è andato alla protesta con un bastone. Avevo paura che fosse morto quando poi mi ha chiamato dicendomi che la polizia lo stava portando via senza sapere dove”. Tanti gli slogan urlati e cantati: “Quando colpisci una donna, colpisci una roccia. Polizia smettila di uccidere i nostri uomini e figli”
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Sudafrica, mogli e figlie di minatori uccisi protestano contro polizia

Johannesburg (Sudafrica), 17 ago. (LaPresse/AP) – Un giorno dopo la strage di minatori in Sudafrica, in cui la polizia ha sparato uccidendo 38 scioperanti e ferendone 78, le mogli e le figlie delle vittime prendono il loro posto nelle proteste. Invece di chiedere aumenti salariali alla compagnia britannica Lonmin che gestisce la miniera di platino, come hanno fatto sino a ieri i loro uomini, le donne chiedono giustizia. Vogliono sapere perché la polizia abbia aperto il fuoco sui minatori, usando fucili e pistole mentre i dimostranti in sciopero erano armati di lance, machete e bastoni.
La polizia oggi ha sostenuto che gli agenti abbiano sparato per legittima difesa, sostenendo che gli uomini disponessero anche di una pistola sottratta a un poliziotto picchiato fino alla morte il giorno prima. ‘La polizia smetta di sparare ai nostri figli e mariti’, si legge su uno striscione sostenuto dalle donne, che si sono inginocchiate davanti ai militari armati di fucili e hanno cantato una canzone di protesta. Intanto, l’ufficio del presidente del Sudafrica Jacob Zuma ha confermato che questi ha lasciato un summit in Mozambico ed è partito per la miniera, a 70 chilometri a nordovest di Johannesburg. (17 ago 12)
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