Trovami sotto le unghie delle pelle
come spina conficcata nelle dita
il mio dolore sia nella tua mano
fiato spezzato, nodo nella gola
strozza il respiro e ferma la parola.

Di me non ci sia traccia sul tuo viso
sudami come goccia dalla fronte
che bruci il sale e cada sulla labbra
ma della sete non plachi l’arsura
altra acqua cercherai ed altra fonte.

Tu decidesti il tempo e la dimora
copristi con la terra le mie spighe
per non lasciare segno del passaggio
io ricucii la bocca di silenzi
e volli abitare la mia assenza.

20/5/2006

Maria Vittoria Catapano

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