LEVI MONTALCINI: QUATTRO SI’ OBBLIGATORI

(AGI) – Roma, 29 apr. – Ai quattro quesiti referendari contro la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita bisogna rispondere non solo andando a votare ma votando quattro si’ obbligatori. E’ questa l’opinione del premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini che aggiunge il suo nome al lungo elenco di scienziati, biologi e genetisti che hanno dato vita al documento ‘Ricerca e salute’ per sostenere scientificamente i quattro quesiti referendari. Ascolta il Premio Nobel per la medicina un attentissimo Giovanni Berlinguer, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica. “Sottoscrivo al 100% quanto detto dalla Montalcini”, dice Berlinguer. L’occasione di incontro tra la Montalcini e Berlinguer e’ un convegno del Wwf sulle modifiche dell’articolo 9 della Costituzione con l’introduzione del concetto di ambiente. Secondo Levi Montalcini. “l’embrione e’ un ammasso di poche cellule privo della linea cerebrale che da’ la possibilita’ di vita umana”. Che cosa dice Berlinguer? “Sottoscrivo al 100% quando riferisce la Montalcini: la discussione se l’embrione e’ persona o no – aggiunge Berlinguer – si trascina da molti secoli e sara’ probabilmente sempre tale, ai limiti tra la legge, la morale, la scienza e la religione: cio’ che non deve essere fatto – precisa Berlinguer – e’ imporre per legge una credenza ideologica, religiosa e morale a tutti”. E se allora l’embrione non e’ persona umana, la scienza puo’ “toccarlo”? I due insigni uomini di scienza annuiscono. “Non vedo perche’ non si debbano usare gli embrioni sovrannumerari, congelati e destinati a morte certa – chiarisce la Montalcini – per fare ricerca e sperimentazione sulle cellule staminali embrionali che, e’ arcinoto a tutti coloro i quali sono appassionati di scienza, sono le migliori per le loro qualita’ intrinseche”. Ovviamente Berlinguer apprezza le considerazioni della Montalcini salvo aggiungere che “sulle cellule staminali embrionali si gioca un conflitto tra due opposte esigenze – osserva Berlinguer – una che risponde ad un principio dogmatico per cui l’embrione non deve essere toccato, l’altra invece proprio della ricerca scientifica che pretende il loro uso per il bene della gente dal momento che questi embrioni congelati vanno comunque distrutti”. Sia Montalcini che Berlinguer si trovano ancora d’accordo sul fatto che “non sono da produrre e da creare embrioni a carattere di sperimentazione”. Insomma si deve restare nell’ambito della terapia, della ricerca di cura. Perche’ ancora non dovrebbe essere consentito, a chi non puo’, di poter accedere alla fecondazione eterologa? “E’ un assurdo vietare la fecondazione eterologa – risponde Montalcini – non capisco le ragioni di un divieto davvero assurdo”. Aggiunge allora Berlinguer: “la procreazione medicalmente assistita e’ un accrescimento, fermo restando il metodo della scienza, per consentire a chi non puo’ di avere figli ricevendo gameti di altri: mi pare questo atto una apprezzabilissima generosita’ parentale”. Il progresso scientifico insomma non puo’ essere fermato dai dogmi. “La scienza crea – prosegue Berlinguer – possibilita’ che prima non c’erano e poi ci sono ossia la cura della malattia”. Malattia che non e’ un accidente ne’ opera di un’entita’ demoniaca ma e’ “un qualcosa a cui – continua la Montalcini – lo scienziato si oppone continuamente”. Un ultimo apprezzamento del premio Nobel per la medicina va “al mio amico Renato Dulbecco che – conclude la Montalcini – da genetista illuminato si e’ pronunciato per i quattro si’ ed io studiosa del sistema nervoso centrale non posso che confermare la giustezza del voto ai quattro quesiti referendari”. Insomma da un convegno sull’ambiente due insigni scienziati fanno sapere che “bisogna andare a votare e votare quattro si’ obbligatori per il bene dell’umanita’”.

ORDINE MEDICI: NON VINCOLARE LIBERTA’ PROFESSIONALE

(ASCA) – Roma, 29 apr – Con l’approssimarsi della data prevista per il referendum sulla legge in materia di procreazione assistita, il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Giuseppe del Barone tramite una nota inviata agli Ordini provinciali, ha voluto richiamare l’attenzione della categoria medica sulle determinazioni adottate in materia dall’Assemblea dei rappresentanti istituzionali della professione. ”Il Consiglio Nazionale della FnomCeo – ha affermato del Barone – con un documento dello scorso luglio proposto da Enrico Lanciotti Presidente dell’Ordine di Pescara e coordinatore della Commissione per la Bioetica della Federazione, ha rilevato come la legge 40/2004 pur colmando un pericoloso vuoto legislativo, ha di fatto messa in discussione l’indipendenza di giudizio del medico, primo fondamento della sua attivita’ professionale”. ”La legge, infatti, imponendo linee guida vincolanti sulle modalita’ tecniche per effettuare la prestazione medica, limita la liberta’ del medico nel momento in cui lo obbliga alla gradualita’ dell’intervento terapeutico e lo costringe a scelte contrastanti con le acquisizioni della scienza e con l’interesse del paziente. L’atto medico – ha aggiunto del Barone – deve essere sempre ispirato a criteri di massima beneficialita’ e pertanto suscitano notevoli perplessita’ le norme per la gestione degli embrioni, il divieto di analisi preventiva, i molteplici cicli induttivi in caso di insuccesso dell’impianto. Senza inoltrarmi in valutazioni politiche, posto che il risultato del referendum e’ legato alla libera manifestazione di giudizio di ogni cittadino, non posso non ricordare ai colleghi, ma anche ai cittadini, la necessita’ di continuare a garantire ai medici l’indipendenza professionale a tutto vantaggio della salute dei pazienti, indipendenza tanto piu’ necessaria in una questione dalle forti implicazioni etiche ed umane”.

‘IL FOGLIO’: D’ALEMA E VIOLANTE NON SIANO RETICENTI
RISPONDANO A SCIENZIATI CHE IGNORANO POSSIBILE STATUTO ETICO EMBRIONE

Roma, 29 apr.- (Adnkronos) – Sui quesiti referendari che vogliono abolire in parte la legge 40 che regola la fecondazione medicalmente assistita Massimo D’Alema e Luciano Violante ”non siano reticenti”. La sollecitazione giunge dal direttore de ‘Il Foglio’ Giuliano Ferrara che in prima pagina pubblica con grande evidenza le opinioni espresse qualche anno fa dal presidente dei Ds e dal capogruppo della Quercia alla Camera e chiede ad entrambi di dare una risposta all’appello degli scienziati in vista della consultazione referendaria. ”L’embrione -aveva detto Violante nel 1997, come ricorda Ferrara- non e’ una cosa, e’ la radice di un essere umano e va considerato coerentemente con questa premessa. Sono contrario alle contrapposizioni ideologiche, ma non tutto quello che si puo’ tecnicamente fare si puo’ eticamente fare. Per la procreazione assistita, bovini ed equini sono piu’ garantiti dell’essere umano”. ”Non ho esitazioni -aveva detto nel 1998 D’Alema- quando parlo di cura e promozione della vita nell’esprimere la mia personale convinzione che sia necessario tutelare l’embrione da irresponsabili manipolazioni. Esiste un limite nella manipolazione dell’embrione: nell’embrione c’e’ un progetto di vita e anche nella dimensione piu’ elementare di vita c’e’ un principio di umanita’ che va tutelato e difeso”.

VIOLANTE: RUINI HA PARLATO DA DIRIGENTE PARTITO
POSSIAMO TRANQUILLAMENTE RAGGIUNGERE IL QUORUM

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – ”Quando il Cardinal Ruini ha detto di non andare a votare, ha perso una occasione. Credo sia piu’ utile per la Chiesa affrontare un dibattito a viso aperto, invece di ricorrere a un escamotage politicista. Il cardinale si e’ comportato come un dirigente di partito”. Lo ha detto il capogruppo Ds alla Camera Luciano Violante, intervistato da Radio Radicale, parlando dei referendum abrogativi della legge sulla procreazione assistita. Secondo il dirigente della Quercia, e’ legittimo che la chiesa esprima la propria opinione, ma e’ discutibile invitare a disertare le urne perche’ significa non affrontare la questione. Per quel che riguarda il tema del quorum, Violante spiega: ”Gli ultimi sondaggi dicono che a oggi il 40% degli elettori andra’ a votare, quindi con un mese di campagna elettorale ce la possiamo tranquillamente fare”. Il presidente dei deputati Ds aggiunge poi, parlando della posizione della Margherita e Francesco Rutelli a favore della liberta’ di coscienza, che su temi come quello dalla procreazione e’ giusto rispettare qualsiasi scelta.

VIOLANTE AL ‘FOGLIO’: SERVE UNA NUOVA LEGGE
POSIZIONE COMPATIBILE CON RICHIESTA ABROGAZIONE PUNTI LEGGE CDL

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – Nel filo diretto a Radio Radicale, il presidente dei deputati Ds Luciano Violante ha risposto, sul tema del referendum contro la legge sulla procreazione assistita, alle sollecitazioni arrivate da un articolo pubblicato sul ‘Il Foglio’ di Giuliano Ferrara, che ha riportato affermazioni sull’embrione rilasciate dal capogruppo Ds a Montecitorio nel 1997, quando era presidente della Camera. ”Il Foglio’ di quattro giorni fa – ha spiegato – ha preso una mia frase sull’embrione, che corrisponde tuttora assolutamente a quello che penso, ma che e’ del 28 febbraio 1997, cioe’ prima che venisse presentata la proposta di legge del centrosinistra per regolamentare la questione della procreazione assistita”. ”La frase la confermo – conclude Violante – ci credo, e proprio per questo ho sostenuto la necessita’ di una legge. La necessita’ di una normativa su questa materia non e’ incompatibile con il chiedere l’abrogazione di alcuni punti specifici della legge approvata dal centrodestra”.

MANTOVANO: RUINI DIFENDE INTEGRITA’ VITA
NON GLI E’ VIETATO CERCARE MEZZI ADEGUATI, COME IL NON VOTO

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno e componente del Comitato ‘Scienza e vita’ dice di trovare ”singolari” le argomentazioni di Luciano Violante secondo cui il cardinal Ruini, che ha prospettato per i referendum sulla procreazione assistita l’indicazione di non andare al voto, si ”e’ comportato come dirigente di partito”. ”Se taluno, e a maggior ragione il presidente dei Vescovi italiani – spiega Mantovano – persegue il fine della difesa della vita e dell’integrita’ della famiglia, non si comprende perche’ gli sia vietato di individuare i mezzi piu’ adeguati, e tra essi vi e’ il non voto”. Inoltre, aggiunge il sottosegretario all’Interno, ”per i referendum il non voto ha fondamento costituzionale: mentre infatti non votare per le elezioni non ha l’effetto di invalidare le stesse, la Costituzione, allorche’ prevede il fallimento dei referendum quando il 50% + 1 degli italiani restano a casa, riconosce dignita’ a tre posizioni, e non soltanto al si’ e al no”. ”Per inciso – dice ancora Mantovano – all’on. Violante gioverebbe rileggere le dichiarazioni del suo segretario di partito Piero Fassino, il quale ha invitato a non votare in occasione del referendum del 15-16 giugno 2003, voluto da Rifondazione comunista per estendere le garanzie dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori anche alle piccole aziende”. Infine, Mantovano conclude sostenendo che:”Dire ‘non voto’ o, per un parlamentare, ‘ho gia’ votato’, non significa affatto rinunciare ad una posizione argomentata: al contrario, per illustrare il motivo per cui e’ meglio non votare, e’ necessario un serio approfondimento di merito, che e’ in corso, e che prosegue nella societa’ civile il dibattito condotto in Parlamento nei sette anni di discussione sul tema”.

CAPPATO: IL ‘PARTITO-CEI’ E’ UN DATO DI FATTO
SE NE RENDANO CONTO ANCHE FASSINO, D’ALEMA E PRODI

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – ”Che Ruini si muova come un capopartito e’ un dato di fatto e che abbia trasformato, attraverso la Cei, le parrocchie in sezioni di partito, finanziate dalla truffa dell’otto per mille, e’ un altro dato di fatto. La notizia che Violante abbia iniziato a prendere atto di questa realta’ non puo’ che essere che salutata positivamente”. Lo afferma il segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato. ”Infatti – ragiona Cappato – con la decisione di puntare sul menefreghismo e sulla disinformazione, il ‘partito-Cei’ danneggia innanzitutto i cattolici italiani e la loro coscienza democratica e civile”. ”Di fronte agli schiamazzi dei soliti noti – prosegue l’esponente radicale – sarebbe ora che anche Piero Fassino, Massimo D’Alema e, perche’ no, Romano Prodi prendessero atto di una realta’ di clericalizzazione della vita politica alla quale va contrapposta l’alternativa laica per le liberta’ individuali, prima fra tutte la liberta’ religiosa, e contro l’utilizzo abusivo della religione come strumento di potere”.

NUOVA LITE TRA I POLI SU INDICAZIONI RUINI
VIOLANTE: PAROLE DA DIRIGENTE PARTITO; BONDI: PEGGIO DEL PCI

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – Il cardinale Camillo Ruini si comporta da ‘capopartito’ quando invita i cattolici ad andare al mare il 12 giugno, il giorno del referendum sulla legge 40. No, e’ perfettamente legittimo, invece, che la chiesa dica come la pensa su un tema che tocca le coscienze: se non di questo, di cos’altro si dovrebbe occupare? Sono passati piu’ di tre mesi e mezzo dal primo appello della Cei all’astensione ai referendum sulla procreazione medicalmente assistita, ma quella presa di posizione continua a far discutere i partiti, a dividere i poli, e i cattolici di entrambi gli schieramenti. Ad accendere la miccia, dopo i ‘dubbi’ sull’eterologa espressi nei giorni scorsi del presidente della Quercia Massimo D’Alema, oggi e’ una frase del capogruppo dei Ds alla Camera Luciano Violante. ”Quando il cardinal Ruini ha detto di non andare a votare – osserva l’ex presidente della Camera in un colloquio con Radio Radicale – ha perso un’occasione. Credo che sia piu’ utile alla Chiesa affrontare un dibattito a viso aperto, invece di ricorrere a un escamotage politicista. Il cardinale si e’ comportato come un dirigente di partito”. Altro che occasione persa da Ruini – e’ la replica al vetriolo dei cattolici della Cdl – e’ Violante che ha perso un’occasione, ma un’occasione ”per tacere”. Accanto a Violante, pero’, si schierano immediatamente i Radicali che non mancano di rivendicare il ‘copyright’ della frase su Ruini. ”Da tempo – fa sapere il segretario dei Radicali Italiani Daniele Capezzone – sostengo che il cardinale Ruini usa poco un linguaggio da pastore e molto piu’ un linguaggio da capofazione”. E gli fa da eco Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni. ”Che Ruini si muova come un capopartito – va giu’ pesante – e’ un dato di fatto”. Al di la’ del movimento di Pannella, pero’, l’uscita di Violante non trova molto sostegno, nemmeno nell’Unione. Anzi. Eccezion fatta per la Verde Luana Zanella che ribadisce il no
all’astensione, gli unici a prendere posizione nel centrosinistra sono Beppe Fioroni e Clemente Mastella e non certo per prendere le parti del presidente dei deputati diessini. ”La Chiesa – sottolinea il deputato della Margherita – si rivolge alle coscienze, non agli elettori: e’ il suo dovere e la sua missione. Ogni altra interpretazione delle posizioni espresse appare dunque un’inutile forzatura”. Le parole di Violante sorprendono invece il leader dell’Udeur. ”Francamente – sottolinea – non comprendiamo perche’ su un tema cosi’ delicato come quello della fecondazione assistita, che investe la coscienza di milioni di italiani si riconosca alla chiesa il diritto di esprimere la propria opinione, ma la si critichi quando, sulla consultazione referendaria del 12 e 13 giugno, invita a disertare le urne” si tratta, insomma, di critiche ”ingiustificate”. In difesa del presidente della Cei si schiera compattamente il centrodestra. Violante ”ha perso un’occasione per tacere”, secondo il ministro dell’Udc Carlo Giovanardi. L’esponente della Quercia e’ caduto vittima dell”’insopportabile vizio di certa sinistra di non limitarsi a difendere le proprie idee, ma pretendere dagli altri comportamenti conformi agli interessi e agli obiettivi della sinistra stessa”. ”Neppure ai tempi del Pci – attacca il coordinatore nazionale azzurro Sandro Bondi – si era mai assistito da parte dei dirigenti di quel partito a una tale mancanza di rispetto per le persone, per le forme del confronto e i contenuti della verita”’. Tutta la Cdl, tra l’altro, ricorda che l’astensione e’ uno strumento contemplato dalla Costituzione in caso di referendum. ”Se taluno, e a maggior ragione il presidente dei vescovi italiani – osserva il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano (An) – persegue il fine della difesa della vita e dell’integrita’ della famiglia, non si comprende perche’ gli sia vietato di individuare i mezzi piu’ adeguati, e tra essi vi e’ il non voto”. E Mantovano, tra l’altro, non manca di ricordare, con una punta di malizia politica, la posizione pro-astensione espressa dal segretario dei Ds quando sul tavolo c’era l’estensione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori alle piccole aziende.

ANTINORI FONDA COMITATO CULTURALE PER SI’ A REFERENDUM

Roma, 3 mag. (Adnkronos /Adnkronos Salute) – Un comitato culturale per il si’ ai referendum sulla procreazione assistita. Obiettivo fare informazione e combattere i tentativi di ‘oscurare’ il dibattito sull’argomento. E’ il comitato ‘Liberta’ e ricerca’, costituito da medici e pazienti di tutta Italia e presieduto dal ginecologo Severino Antinori che ha presentato l’iniziativa oggi a Roma. Il comitato gia’ dai prossimi giorni organizzera’ dibattiti e incontri con i cittadini nelle diverse regioni e cerchera’ di ottenerespazi sui media per veicolare le ragioni del si’. ”I dati – spiega Antinori all’Adnkronos Salute – ci dicono che oltre un terzo degli italiani non sa nulla di questi referendum che minacciano non solo le coppie sterili ma anche lo sviluppo stesso della scienza. Il divieto di fare ricerca sulle cellule staminali, infatti, rischia di far rimanere molto indietro il nostro Paese”. I fautori dei ‘no’, si oppongono alla ricerca in nome del diritto alla vita dell’embrione, eppure ”studi in corso – dice Antinori – dimostrano che si potrebbero utilizzare cellule staminali da embrione senza danni per l’embrione stesso, prelevando poche cellule. Oppure usare cellule di quegli embrioni con gravi ed evidenti patologie e che non potrebbero comunque sopravvivere”. E sul divieto di selezione degli ovuli imposto dalla Legge 40 sulla procreazione assistita, Antinori ricorda che ”la natura stessa seleziona il miglior ovulo e il miglior spermatozoo nella fecondazionenaturale. Questo perche’ il 63% delle cellule fecondate ha delle anomalie. Le norme attuali, invece, impediscono ai medici questa selezione. In pratica non possiamo fare quello che la natura fa per garantire la salute del nascituro”. Il nuovo comitato, conclude Antinori, nasce a ”a tutela di tutti quelli che vorrebbero avere piu’ opportunita’ di cura, coppie sterili e persone che vanno incontro a malattie degenerative”.

GIULIETTI: IN CHE MODO GR RAI INFORMERANNO?

(ANSA) – ROMA, 3 MAG – ”Abbiamo chiesto alla commissione di Vigilanza di chiedere in che modo tutta la struttura radiofonica, e in particolare i giornali radio pubblici, stiano raccontando dei referendum e quanti speciali ed approfondimenti siano stati dedicati fin qui a questo tema”: lo ha detto a Radio Radicale il capogruppo Ds in commissione di vigilanza sulla Rai Giuseppe Giulietti. Giulietti ha spiegato di aver fatto questa richiesta perche’ ”è fondamentale che i cittadini possano conoscere e sapere su cosa andranno a votare per scegliere liberamente” e e’ quindi ”necessario che tutte le strutture Rai parlino ampiamente del referendum riferendo delle ragioni del sì e di quelle del no”.

PEDRIZZI: AMATO MENO ‘SOTTILE’ DEL SOLITO

(ANSA) – ROMA, 3 MAG – ”Il dottor Sottile, ultimamente, e’ meno sottile del solito”. Cosi’ il senatore Riccardo Pedrizzi, presidente della Consulta etico-religiosa di AN, responsabile nazionale del partito per le politiche della famiglia e membro del Comitato ”Scienza e Vita per la legge 40”, replica alle affermazioni di Giuliano Amato a proposito dei referendum contro la legge sulla procreazione medicalmente assistita. ”Un delitto per la coscienza cattolica – osserva Pedrizzi – sarebbe non mettere in campo tutti gli strumenti piu’ efficaci, e il voto attraverso il non voto e’ il piu’ efficace, per salvare una legge che rappresenta non un ”pessimo compromesso”, ma un accettabile punto di mediazione”. ”Il grado di civilta’, di democrazia, di liberalita’ e di pluralismo di uno Stato – aggiunge l’esponente di AN – si misura dal grado di tutela dei diritti dei soggetti piu’ deboli e indifesi. La legge 40, dunque, tutelando il soggetto piu’ debole e indifeso, il figlio concepito, in maniera direttamente proporzionale al suo stato d’inferiorita’, – conclude Pedrizzi – ha fatto aumentare il grado di civilta’, di democrazia, di liberalita’ e di pluralismo dello Stato italiano”.

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