(AGI/AFP) – Il Cairo, 10 giu. – Novecento delegate da 83 paesi del mondo, Italia compresa, si sono date appuntamento al Cairo per il Summit globale delle donne. Chiamato anche la ‘Davos delle donne’, come contraltare del forum dei grandi della Terra che ogni anno si tiene in Svizzera, il vertice e’ ospitato per la prima volta in un paese a maggioranza islamica, l’Egitto. La scelta non e’ casuale: uno degli obbiettivi principali della riunione e’ “offrire un quadro piu’ complesso delle donne arabe”, ha sottolineato la presidentessa del GSW, Irene Natividad.
Il programma dell’ottava edizione del summit e’ tutto nel suo lungo titolo: “Ridefinire la leadership per far avanzare in tutto il mondo il progresso nell’economia e nell’impresa”. La scelta di puntare molto su temi economici ha suscitato qualche critica, vista anche la sede dei lavori. “Quando le donne sono per il 60 per cento analfabete, come per esempio in Egitto, come possiamo pensare che abbiano accesso al mondo degli affari?”, ha sottolineato Lemia Balbul, esperta di questioni femminile e consulente di numerose organizzazioni non governative straniere che operano nella regione.
Secondo Natividad non c’e’ contraddizione, dal momento che il progresso economico porta automaticamente con se’, a suo dire, sviluppo sociale e dunque piu’ potere alle donne. “La ragione per cui ci concentriamo su questioni economiche e’ perche’ esse mettono in evidenza tutti gli altri temi”, ha spiegato la presidentessa del GSW durante una tavola rotonda con 44 donne ministro provenienti da tutto il mondo. “Se una donna porta soldi in famiglia, questo le assicura potere”, ha proseguito, “se aumentiamo la partecipazione nel settore dell’economia, molte questioni saranno risolte”.
Ovviamente il tema delle donne nel mondo arabo e’ ben presente. “Vogliamo far incontrare alle delegate donne d’affari egiziane e arabe che sfidano lo stereotipo della donna con il velo, silenziosa e che non partecipa all’economia del paese”, ha sottolineato ancora la Natividad. Per questo parleranno da oggi e fino a lunedi’ dirigenti d’azienda come Sanaa Moneim el Banna, presidente della Egyptian Petrolchimicals Holding, o Hosna Rachid, massima dirigente della Unilever per il Mashreq, tutte inserite da Forbes nell’elenco delle 50 donne piu’ potenti del mondo arabo. Tra le ospite figurano anche la vicepresidente del Vietnam, My Truong Hoa, e il sottosegretario di Stato americano Henrietta H. Fore.
Il vertice avra’ come ospite d’onore domani la moglie del presidente egiziano Hosni Mubarak, Suzanne, che sara’ insignita del premio annuale del Global Summit for Women. Il riconoscimento, si legge nella motivazione, le e’ stato attribuito “per i suoi notevoli forzi nel sostegno al progresso delle donne in Egitto, e per il suo interesse al mantenimento della pace non solo in questa regione ma in tutto il mondo”.

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