GINEVRA, Gli svizzeri potrebbero approvare il bando dalle mura domestiche delle armi dell’esercito affidate per anni ad ogni soldato: chiamati a pronunciarsi il 13 febbraio prossimo su un’iniziativa popolare promossa dalla sinistra e intitolata ”Per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi”, il 45% degli elvetici intervistati per un sondaggio si e’ detta favorevole al testo, a fronte di un 34% di pareri contrari. Stando ai risultati del sondaggio pubblicati dalla stampa, vi sarebbero nette divergenze tra i due sessi: tra le donne il Si’ vincerebbe al 52% (contro un 24% di No), mentre solo il 39% degli uomini lo approverebbe (42% e’ per il No). La quota degli indecisi e’ ancora alta, pari al 21%. Al sondaggio hanno partecipato oltre mille persone interrogate fra il 5 e l’8 gennaio. In Svizzera il servizio militare e’ obbligatorio per i cittadini elvetici di sesso maschile tra i 18 ed i 30 anni. Durante questo periodo, che include una ”scuola reclute” di 20 settimane circa e diversi corsi di aggiornamento, i circa 200 mila uomini dell’Esercito devono conservare a casa il loro equipaggiamento personale. L’iniziativa popolare – che ha raccolto le 100 mila firme necessarie per proporre una modifica della Costituzione – chiede in particolare che le armi d’ordinanza militari siano custodite in locali dell’Esercito e l’istituzione di un registro nazionale delle armi da fuoco. Si propone inoltre che chi vuole acquistare, detenere o usare armi da fuoco e munizioni, fornisca la prova di averne la necessita’ e le capacita’. Per i fautori dell’iniziativa, diminuendo il numero di armi da fuoco in circolazione si riduce anche il numero delle vittime, stimato a 300 morti l’anno dai promotori. Governo e maggioranza del parlamento raccomandano di respingere l’iniziativa. Per essere adottata, l’iniziativa deve ottenere il voto di una maggioranza di cittadini e di cantoni. (ANSA 10-GEN-11)
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