Nasrin Sotoudeh è stata condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate. La donna è colpevole di aver diffuso informazioni contro lo Stato, spionaggio e insulti a Khamenei. Ong e attivisti parlano di sentenza “scioccante”. Controversie sulla sentenza: un giudice parla di sette anni di prigione, in attesa dell’appello
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale iraniano ha condannato a 38 anni di carcere e 148 frustate una donna avvocato e attivista pro diritti umani, in prima linea nei mesi scorsi nella difesa di quante si sono battute contro il velo obbligatorio. A riferirlo sono gli stessi familiari di Nasrin Sotoudeh, la quale è stata incriminata per reati connessi alla sicurezza nazionale. Sulla reale portata della sentenza vi sono però fonti discordanti: un giudice della Corte rivoluzionaria islamica parla infatti di sette anni di prigione, in attesa del processo di appello.
Ong e attivisti pro diritti umani parlano di sentenza “scioccante” comminata ai danni di una personalità di primo piano del Paese, insignita in passato di premi e onorificenze per la sua attività professionale. Sotoudeh è famosa per aver rappresentato donne che protestavano contro l’hijab obbligatorio e per aver battagliato contro la pena di morte.
Ieri in un lungo post sui social, il marito ha confermato il verdetto di condanna per la donna, dopo aver parlato con lei al telefono dal carcere. Secondo quanto aggiungono gli attivisti di Center for Human Rights in Iran, fra i motivi della condanna l’aver diffuso informazioni contro lo Stato, spionaggio e aver insultato la guida suprema Ali Khamenei.
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