La Camera brasiliana ha dato il via libera alla fabbricazione e alla sperimentazione umana della cosiddetta “pillola per il cancro”, un medicinale a base di fosfoetanolamina sintetica messa a punto dall’Università di San Paolo (Usp) negli scorsi mesi. Il testo passa ora all’esame del Senato. Sviluppata nel laboratori dell’Usp per il trattamento del tumore maligno, la sostanza è ritenuta in grado di curare diversi tipo di cancro – dal colon al sangue – ma non è stata ancora sperimentata sull’uomo.
La Fosfoetanolamina è un composto chimico organico naturalmente presente nel corpo di vari mammiferi, uomo compreso. Aiuta a formare una classe speciale di lipidi, gli sfingolipidi, molecole che partecipano alla composizione strutturale delle membrane cellulari e mitocondriali. Possiede inoltre una capacità di segnale al corpo alcuni casi in cui le cellule si stanno ammalando. Tra le sue proprietà medicamentose e nutrizionali, è riconosciuta la funzione antitumorale grazie al suo effetto antiproliferativo delle cellule cancerose. Nei nutrienti, la fosfoetanolamina è presente nella composizione naturale del latte materno, il più importante fosforico aminoacido consumato dai neonati. (Carolina Garcia)

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