La corrente oceanica anomala è tornata dopo 5 anni di pausa. Ci saranno effetti su scala globale: piogge violente e alluvioni in Cile, Perù, Bolivia; lunghe siccità in Australia e in Indonesia
ROMA – Lo chiamano el Niño, perché nasce attorno al giorno di Natale, sulle coste peruviane. Ma è un ragazzino terribile. Capace di seminare devastazione in molti continenti, anche se accanto a tanti lutti porta anche piogge benefiche per qualche regione. Quest’anno è tornato: dopo una pausa di 5 anni, la corrente anomala calda che si sviluppa sulle coste occidentali dell’America del Sud si è formata di nuovo e influirà sul clima globale creando le premesse per un ulteriore record del caldo.
El Niño provoca effetti molto consistenti e diversi nelle varie aree del pianeta”, spiega il cimatologo Vincenzo Ferrara. “Porterà piogge violente e alluvioni in Cile, Perù, Bolivia. E avrà un effetto opposto in Australia e in Indonesia, scatenando lunghe siccità e temperature molto alte. Il clima diventerà ancora più secco nell’Africa subsahariana e nel golfo di Guinea. E le correnti aeree di alta quota verranno modificate” (Antonio Cianciullo)
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