(ANSA) – STRASBURGO, 23 GIU – ”Tolleranza zero” contro la schiavitu’ domestica, sorte condivisa in tutta Europa da migliaia di donne obbligate a lavorare come domestiche in case private, sfruttate come ragazze alla pari o sottoposte ad abusi come ”mogli per corrispondenza”.E’ la richiesta formulata in plenaria dai parlamentari del Consiglio d’Europa che hanno discusso un rapporto del senatore Giuseppe Gaburro (Partito popolare europeo) secondo il quale gli schiavi moderni, cosi’ come gli schiavi del passato, ”sono costretti a lavorare senza remunerazione o quasi e sono sottoposti a costrizioni fisiche oltre che a trattamenti inumani o degradanti”. In una risoluzione, i parlamentari hanno suggerito un aiuto nei confronti delle vittime, indipendentemente dalla regolarita’ o meno dei loro documenti e se sono state oggetto di tratte o arrivate di loro propria volonta’. Hanno inoltre preconizzato l’attuazione di un sistema di accreditamento per le agenzie di collocamento per ragazze alla pari, collaboratrici domestiche o mogli per corrispondenza; la concessione di un permesso di soggiorno temporaneo alle vittime della schiavitu’ domestica (se possibile, congiuntamente al rilascio del permesso di lavoro); l’adozione di una carta dei diritti dei lavoratori domestici che garantisca loro i diritti sociali; la concessione di un risarcimento alle vittime. Prima del dibattito in aula, la commissione pari opportunita’ del Consiglio ha ascoltato la testimonianza di una vittima della schiavitu’ domestica. Mary Parmar, dal Regno Unito, ha reso partecipi i parlamentari dei maltrattamenti subiti per un anno, come collaboratrice domestica. Ha subito abusi fisici: era obbligata a dormire per terra senza coperte; non veniva ricompensata nemmeno con le 20 sterline al mese promesse e le era concessa soltanto mezz’ora al giorno di permesso per recarsi in chiesa.

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