L’Italia riparta, no a concezione rapinatoria della vita
“E’ vero, c’è una corruzione che vediamo diffusa come se ci fosse una sorta di concezione rapinatoria della vita”. Parole durissime dal presidente della Repubblica contro la corruzione, l’illegalità, il distacco evidente della gente dalla politica, che sta provocando “una rottura del patto generazionale”. Sergio Mattarella ha scelto un luogo simbolo di Torino, l”Arsenale della pace” del Sermig di Ernesto Olivero, per lanciare un doppio segnale: non si sottovaluti il malaffare generale – gravissime le responsabilità di “una caduta della politica” – che ormai si è innestato come un virus nel tessuto sociale. Gli italiani spesso si “indignano” per la corruzione e poi cedono a comportamenti personali al di fuori della legalità. Allo stesso tempo Mattarella ha chiesto che non si perda la speranza di un futuro migliore perchè c’è chi “non si rassegna alle difficoltà” e anzi vuole superarle. Niente “pessimismo” quindi (in Italia ce n’è “un eccesso”): piuttosto è l’ora di volgere “il nostro sguardo al futuro” per contribuire tutti a una “ripartenza” del Paese. Quasi una lezione di etica della politica quella che è venuta oggi dal presidente della Repubblica nella sua prima intensa visita a Torino. Ricca di momenti importanti, dal salone del libro al museo egizio, senza escludere una breve sosta al Duomo per vedere la sacra Sindone. Ma soprattutto densa di messaggi che Mattarella ha concentrato in poche ore.
(leggi tutto) Mattarella, corruzione è conseguenza di una caduta della politica
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