“L’America è un luogo che non esiste” mi disse un amico al mio arrivo qui.
L’America, l’America del Nord, Toronto sono ciò che la gente “vuol vedere”. Sono la proiezione di sogni di libertà, di progresso, di benessere.
“Welcome in Canada, Bienvenue au Canada” Queste frasi di accoglienza, che restano impresse nella mente del viaggiatore che approda, dopo un lungo viaggio, al Pearson Airport di Toronto, indicano un atteggiamento di benevola accettazione dello “straniero”.
Ma chi è straniero e chi non lo è? Tutti sono stranieri, eccetto gli Amerindi. La maggiore o minore estraneità dipende solo dalle condizioni economiche e dal livello di conoscenza della lingua inglese. L’adattamento dipende dall’età, dalla maggiore o minore intensità degli interessi, delle curiosità, dallo spirito di avventura o… dalla disperazione.
Le persone apparentemente più stabili, più radicate sono quelle che più volentieri vanno altrove; possibilmente in Europa!
E nei discorsi dei più, anglofoni e no, si fa strada il miraggio fastoso e radioso della dolce e bella Italia!
Antonia Chimenti
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