Le piccole cedute per pochi dollari in India e Qatar. Cresce il lavoro nelle miniere. E le Ong lanciano l’allarme: dopo il terremoto il traffico di minori è aumentato
Un bambino in una fabbrica di mattoni nel distretto di Bhaktapur (Foto: Monica Perosino)
di monica perosino, inviata a kathmandu
Hira Thapa, 11 anni, costa 900 dollari sul mercato di Qatar e Arabia Saudita. Kamal, 8 anni, vale 7000 rupie indiane, 108 dollari, a New Delhi. Sabriti, 13 anni, vale meno di mezzo dollaro al giorno, 14 ore al giorno, nella fabbrica di mattoni del distretto di Bagmati, nella valle di Kathmandu. Sua sorella, 10 anni, è stata venduta per 67 dollari a un dentista di Lucknow, Uttar Pradesh.
Sono i figli perduti del Nepal. Orfani, o semplicemente poveri, venduti dai loro stessi famigliari ai trafficanti di bambini, destinati a lavorare nelle miniere e nelle fabbriche, o a diventare schiavi sessuali per i mercati di India, Iraq, Oman, Cina, Sud Corea, Hong Kong, Arabia Saudita, Qatar
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