Lo pensano le chiese cristiane che sul tema aprono domani un laboratorio di riflessione a Roma
(ASCA) – Roma, 11 set – Da domani al 14 Settembre avra’ luogo a Roma il secondo laboratorio sulla tratta di esseri umani promosso dalla Commissione delle chiese per i Migranti in Europa (CCME) e dalla Caritas Europa nell’ ambito del programma ”Christian Action and Networking against Trafficking in Women” (CAT).
Con la creazione di una rete efficace di chiese ed associazioni in tutta Europa, il progetto CAT intende rafforzare la lotta contro la tratta, in particolare delle donne. Collaborano a questo programma – con il sostegno della Commissione Europea – le chiese di Francia, Germania, Italia, Lituania, Repubblica Ceca, Romania, Russia e Ucraina. Il dibattito vertera’ sul tema ”Combattere la tratta delle donne. La legislazione italiana: una buona pratica per l’Unione Europea?” e si svolgera’ sotto il patrocinio del Comune di Roma nella sala del Carroccio al Campidoglio.
”Il fenomeno della tratta e del traffico di esseri umani costituisce oggi una delle forme piu’ gravi di violazione dei diritti umani che coinvolge a vari livelli i paesi di origine, di transito e destinazione” ha spiegato all ‘Agenzia stampa NEV Franca Di Lecce, direttrice del Servizio
rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (SRM/FCEI), ospite insieme alla Caritas Italiana dell’incontro. ”Abbiamo scelto di porre l’attenzione del dibattito sull’art.18 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina sull’immigrazione in Italia. Esso costituisce a nostro avviso uno strumento d’azione particolarmente innovativo, riconosciuto sia in sede nazionale che internazionale come una normativa efficace di contrasto al fenomeno della tratta di esseri umani – prosegue Di Lecce – l’art. 18, infatti, prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di ‘protezione sociale’ a favore degli stranieri nei cui confronti siano accertate situazioni di violenza e di grave sfruttamento e di pericolo.
Ai fini della concessione del permesso di soggiorno non e’ necessario che vi sia una denuncia o un procedimento penale in corso. La novita’ e’, dunque, che per la prima volta viene introdotto un doppio percorso, quello giudiziario e quello sociale, senza che l’uno influenzi l’altro”.
Apriranno i lavori Raffaella Milano (assessore Affari sociali Comune di Roma), Gianni Long (presidente FCEI) e don Giancarlo Perego, (Caritas Italia). Interverranno: Juergen Merz (Commissione Europea), Marianne Eriksson (Parlamento Europeo), Lousewies van der Laan (Parlamento olandese), Martina Liebsch (Caritas Europa), Maria Paola Colombo Svevo
(Associazione Irene), Oria Gargano (Associazione Differenza Donna).
Coordina l’incontro Annemarie Dupre’ della FCEI e moderatore del CCME.
”L’iniziativa intende essere un momento per pensare concretamente a comuni modelli e strategie da sviluppare a livello europeo. In questo senso l’art. 18, soprattutto durante il semestre italiano della presidenza europea, potrebbe diventare un esempio di buona pratica da esportare a livello europeo” ha conclusa la direttrice del SRM.
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