a cura di Esmehen Hassen
In una Tunisia post-rivoluzionaria che non smette mai di stupire, mercoledì scorso, 1° Agosto 2012, una nuova sorpresa è stata rivelata ancora una volta da una commissione dell’Assemblea costituente (ANC),dal nome “Diritti e libertà”.
L’ANC, che si ricordi è composta per la maggioranza dei seggi da esponenti del partito islamista moderato Ennahda, ha infatti proposto e votato per l’approvazione di un articolo che pone la donna in una posizione di “complementarietà” rispetto all’uomo.
L’articolo in questione è l’art. 27 che recita espressamente così:
«L’Etat assure la protection des droits de la femme et de ses acquis, sous le principe de complémentarité avec l’homme au sein de la famille et en tant qu’associé à l’homme dans le développement de la patrie.
L’Etat garantit l’égalité des chances pour la femme dans toutes les responsabilités. L’Etat garantit la lutte contre les violences faites aux femmes.»
«Lo Stato protegge i diritti delle donne e delle loro conquiste in virtù del principio di complementarietà con l’uomo all’interno della famiglia e come partner per l’uomo nello sviluppo del paese.
Lo Stato garantisce pari opportunità per le donne in tutte le responsabilità. Lo Stato garantisce la lotta contro la violenza contro le donne.»
Sebbene la seconda parte dell’articolo mitighi un po’, secondo alcuni, la prima parte, quella nozione di “principio di complementarietà” proprio non è andata giù a molte e per fortuna anche a molti.
Quasi superfluo è dire che si è scatenato l’inferno tra le organizzazioni umanitarie che hanno a cuore i diritti del gentil sesso, organizzazioni come Amnesty International e l’Associazione tunisina delle donne democratiche che hanno evidenziato come questa soluzione tenda a sopprimere il principio di uguaglianza dei sessi e a rifiutare totalmente i diritti delle donne.
La miccia di una battaglia serratissima si è accesa tra i deputati di Ennahda e Salma Mabrouk, del partito di centro-sinistra Ettakatol. E’ stata proprio la Mabrouk che ha reso noto il fatto che il discorso sull’uguaglianza era già stato affrontato nell’articolo 22 della stessa Costituzione che afferma:
«I cittadini sono uguali per quanto concerne diritti e libertà davanti alla legge senza discriminazione di sorta.»
Approvato ovviamente all’unanimità, questo articolo viene, secondo la Mabrouk, contraddetto invece dall’articolo 27, il testo incriminato e che annulla completamente il concetto di parità dei sessi.
Per reagire attivamente alla promulgazione di questo articolo è stata stilata una dichiarazione congiunta dal titolo: “ L’uguaglianza è un diritto, l’uguaglianza è una necessità “a cui hanno aderito numerose associazioni tra cui l’UGTT (Union générale tunisienne du travail), l’ATFD ( Association tunisienne des Femmes Dèmocrates) ed Amnesty International , per esprimere il loro rifiuto categorico a ciò che è presente nell’art. 27 e per invitare i membri dell’ANC a ritirare la proposta ed aderire al principio di uguaglianza tra uomo e donna.
Queste associazioni hanno anche sottolineato come tale atteggiamento da parte di Ennahda sia un rovesciamento completo rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale dal movimento politico che aveva affermato di impegnarsi, una volta al potere, per i diritti delle donne.
Al di là delle pur importanti bagarre politiche su questo tema, importante è sottolineare il diretto coinvolgimento delle donne tunisine, le donne comuni, le madri, le sorelle, le figlie, casalinghe, operaie, studentesse che hanno deciso di scendere in piazza di nuovo, come nei giorni della Rivoluzione, per difendere i propri diritti.
Il 13 Agosto, infatti, è prevista dalle ore 21:00 nell’Avenue Habib Bourguiba di Tunisi, una marcia per protestare contro l’art. 27, contro la sua approvazione, contro le violenze che tutti i tunisini, ma in special modo le donne, continuano a subire da parte polizia politica (che è diventata anche etica) e per impedire che uno dei Paesi musulmani, costituzionalmente più avanzato in materia di diritti delle donne vada verso la regressione.
Il 13 Agosto non è, oltretutto, una data scelta a caso, il 13 Agosto si festeggia in Tunisia la Festa della Donna , si festeggia l’anniversario della promulgazione del Codice di Statuto Personale del 1956 che sancì grossi passi avanti per le donne, passi avanti a cui le donne tunisine non vogliono rinunciare perché senza la rivoluzione in rosa non può esserci primavera. (8 agosto 2012)
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