Progressi sono stati fatti, ma bisogna lavorare ancora molto

Istanbul, 7 mar. (Apcom) – La Banca Mondiale “bacchetta” la Turchia, soprattutto sulla condizione della donna e la scolarità. Secondo un rapporto diffuso ieri, il Paese sotto alcuni aspetti è ancora lontano dagli standard richiesti per entrare nell’Unione Europea. A preoccupare la Banca Mondiale, in particolare, sono i problemi sociali connessi allo status sociale della donna e all’abbandono scolastico, fenomeno diffuso soprattutto nell’est del Paese. I punti più critici su cui il governo di Ankara deve intervenire sono la creazione di nuovi posti di lavoro per la popolazione femminile, con una loro presenza più massiccia anche nelle posizioni di comando, e l’aumento del grado di scolarizzazione nelle zone più arretrate dell’Anatolia. La Banca Mondiale ha riservato parole di elogio al governo di Ankara per gli sforzi compiuti per recuperare la crisi economica del 2001, ma ha sottolineato che la Turchia deve lavorare molto prima di poter colmare il divario economico con le altre nazioni europee. Andrew Vorkink, responsabile dell’uffico della Banca Mondiale ad Ankara, ha reso noto che nel decennio 1980-1990 l’occupazione in Turchia è cresciuta meno dell’1 per cento. Nel 2004 la percentuale di persone regolarmente occupate nel Paese era del 46,1% per gli uomini e del 24.3% per le donne. Risultati ancora troppo lontani dal 64,8 e 57% della media europea.

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