Era il 2003 quando il Club Alpino Italiano – Sezione Aspromonte portava a termine un’indagine, commissionata dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, sugli alberi monumentali nell’area protetta. La ricerca, condotta in collaborazione con Giovanni Spampinato, professore di botanica ambientale all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, aveva selezionato, su oltre 100 alberi studiati e schedati, 54 esemplari meritevoli di protezione. Alcuni di essi arrivano a circonferenze di circa 8 metri come il castagno di Polsi, altezze di oltre 40 metri come i pini d’Acatti ed età superiori ai 500 anni come gli abeti bianchi di Serro Juncari. L’indagine venne sintetizzata in un libro di 104 pagine dove ogni albero viene descritto con una scheda che ne dà locazione e coordinate geografiche, dimensioni, stato di conservazione, ambiente e particolarità. Il libro é anche accompagnato da schede botaniche che illustrano le caratteristiche delle specie monumentali censite ed é corredato dalle foto degli alberi. Purtroppo a tale iniziativa non fece seguito alcun intervento di tutela e di valorizzazione degli alberi monumentali segnalati e questo a causa, anche, dell’assenza di una normativa in materia. Sono invece numerose le regioni nella quali esiste, ormai da oltre 20 anni, una legge specifica. In Calabria, come spesso accade, siamo gli ultimi. Plaudiamo quindi alla proposta del consigliere regionale Alessandro Nicolò di un Progetto di Legge regionale sulla “Tutela degli alberi monumentali” e ci rendiamo disponibili sin da subito a collaborare per quanto concerne la schedatura dei “patriarchi vegetali” in tutta la regione. Confidiamo perciò nella volontà della Giunta Regionale nel voler recepire tale importante proposta per trasformarla in legge nel più breve tempo possibile. Ciò al fine di evitare deplorevoli casi come l’abbattimento del Pino marittimo secolare di Villa San Giovanni (RC), episodio increscioso contro il quale anche il CAI aveva manifestato la propria indignazione.
Cai – Sez. di Reggio Calabria
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