Da massicce montagne cinto
s’annida il Cistercense monastero,
qui all’albeggiare l’insistente
tintinnio della campanella
anima silenziosi corridoi;
fruscio di tonache nei rozzi calzari,
sollecito il piede, ed ecco nella cappella
dinanzi al nudo Crocifisso
dai monaci s’eleva il mattiniero canto;
lodi lodi al Signore lodi,
al cantico la grigia pietra
vibra d’amore.

Fuori monotona scende la neve
su solenni cime
su antichi alberi fiocca
e fiocca su spoglie rocce
su foschi crepacci
su ripidi sentieri
su gravi pensieri.
Nel soffice candore
tutto si trasfigura
tutto è pace.

— — —

NON TI CONOSCEVO

Non ti conoscevo
Oggi ho pianto, ho pianto per te,
eppure non ti conoscevo;
detto da altri qualcosa sapevo di te,
quel vivere nell’immaginario
lo trovavi nell’alcool:
WHISKY, RUM, GIN, tutto,
purchè sia alcool dicevi:
un bicchiere un secondo e ancora,
poi non basta:
una bottiglia, la seconda e ancora,
poi non basta:
negriere negriere bottiglie
gravide di nefaste ebbrezze
ti han reso schiavo fino alla morte.

Adriana Centi

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