AFGHANISTAN: TALEBAN ASSASSINANO CELEBRE POLIZIOTTA
ERA UNO DEI SIMBOLI DEL PAESE, ESPERTA DI CRIMINI CONTRO DONNE
(ANSA-AFP-REUTERS) – KANDAHAR (AFGHANISTAN), 28 SET – Malalai Kakar dirigeva il dipartimento dei crimini contro le donne ed era la poliziotta piu’ celebre del paese, uno dei simboli dell’Afghanistan del presidente Hamid Karzai: e’ stata assassinata questa mattina in un agguato davanti a casa sua a Kandahar, roccaforte dei taleban. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che l’agente, in forza alla polizia locale con il grado di capitano, ”e’ stata presa di mira da uomini armati questa mattina mentre si apprestava ad andare al lavoro in macchina. E’ morta sul colpo e uno dei suoi figli, che era con lei, e’ rimasto ferito”. Un medico dell’ospedale di Mirwais, a Kandahar, ha poi detto che la donna e’ stata colpita alla testa e che il figlio, in gravi condizioni, e’ in coma. La poliziotta, 40 anni circa d’eta’, madre di sei figli, era stata minacciata piu’ volte dai taleban, del cui movimento la grande citta’ del sud dell’Afghanistan e’ stata la culla, ed era gia’ scampata ad alcuni tentativi di assassinio. La rivendicazione dell’omicidio non si e’ fatta attendere: ”Kakar era uno dei nostri bersagli e siamo riusciti a eliminarla”, ha dichiarato telefonicamente all’Afp un portavoce dei taleban, Yusuf Ahmadi. Figlia e sorella di poliziotti, assunta dalla polizia alla fine degli anni ’80, Kakar era fuggita dal paese all’arrivo al potere dei taleban, che avevano proibito alle donne di lavorare, prima di riprendere le sue funzioni alla caduta del loro regime alla fine del 2001. Di lei si era parlato in numerosi articoli della stampa afghana e internazionale. Aveva preso parte anche ad operazioni di sequestro di armi e di droga nella zona di Kandahar. Una fonte di polizia locale, che ha richiesto l’anonimato, ha detto che la collega ”era stata la prima donna ad essere assoldata in polizia dopo la caduta dei taleban. Era molto rispettata a Kandahar, non girava mai senza armi ed era sempre in compagnia di un uomo della sua famiglia”. L’assassinio di Malalai Kakar – il cui nome rinvia a una eroina afghana della guerra contro i britannici, alla fine del 19 secolo – arriva al culmine di una escalation di violenza quest’anno in tutto il paese e al confine con il Pakistan nelle zone tribali di etnia pashtun, dove stanno avvenendo sanguinosi scontri e incursioni delle truppe delle coalizioni internazionali a guida Usa e Nato, con ripercussioni nei rapporti tra i due paesi e in quelli tra Pakistan e Stati Uniti.
AFHANISTAN: UCCISA MALALAI, POLIZIOTTA EROINA ANTI-TALEBAN
(AGI/AFP) – Kandahar, 28 set. – Era un’eroina nazionale, simbolo della rinascita femminile nell’era post talebana. Malalai Kakar e’ stata uccisa davanti casa a Kandahar. La celebre poliziotta afghana era uscita dalla sua abitazione ed era appena salita in auto per recarsi al lavoro, al dipartimento crimini contro le donne di Kandahar, che dirigeva da circa due anni. Quando un commando ha aperto il fuoco: Malalai e’ stata colpita alla testa ed e’ morta sul colpo mentre uno dei suoi sei figli e’ rimasto gravemente ferito. Secondo i medici e’ in coma all’ospedale di Kandahar. L’assassinio e’ stato rivendicato dai talebani: “Abbiamo ucciso Malalai Kakar. Era un nostro bersaglio e con successo abbiamo eliminato il bersaglio”, ha affermato un portavoce, Yousuf Ahmadi. Proveniente da una famiglia di agenti di polizia, Malalai entro’ nell’arma nel 1982. Durante il regime dei talebani le fu impedito di lavorare. Ma lei non si scoraggio’ e, dopo la caduta degli studenti del Corano, nel 2001, fu la prima donna di Kandahar ad arruolarsi. In un’intervista del 2004 alla ‘Bbc’, racconto’ di indossare il burqa durante il lavoro: una sua scelta, nessuno l’aveva forzata a farlo, e in molte occasioni si era rivelato utile durante le perquisizioni. Scampata a numerosi tentativi di assassinio, la sua fama e’ dovuta in particolare a un episodio: durante una sparatoria uccise tre killer che attentavano alla sua vita. La precedente responsabile del dipartimento crimini contro le donne di Kandahar fu uccisa con le stesse modalita’ due anni fa.(AGI)
Afghanistan/ Dura condanna Ue per uccisione poliziotta Kandahar
L’inviato Sequi: “Kakar era un modello per tutte le donne afgane”
Roma, 28 set. (Apcom) – La presidenza di turno francese dell’Unione Europea e il rappresentante speciale dell’Ue per l’Afghanistan, Ettore Sequi si dicono “inorriditi” per la “brutale uccisione” della poliziotta Malalai Kakar, avvenuta stamattina a Kandahar nel sud del paese. “Qualsiasi omicidio di un agente di polizia è deprecabile, ma è particolarmente ripugnante l’uccisione di una donna che prestava servizio non solo al paese, ma a tutte le afgane per cui serviva da esempio” si legge in una nota del rappresentante speciale dell’Unione Europea. L’Ue “condanna questo attentato nei più duri termini”, porgendo le condoglianze al governo dell’Afghanistan e ai familiari della vittima.
Afghanistan/ Assassinata poliziotta più famosa del Paese
La prima donna entrata nella polizia dopo caduta talebani
Kandahar, 28 set. (Apcom) – Malalai Kakar, la poliziotta più celebre dell’Afghanistan, è stata assassinata questa mattina dai talebani davanti alla sua abitazione a Kandahar, nel sud del paese. Lo ha annunciato l’ufficio del governatore di Kandahar. “Malalai Kakar è stata uccisa da uomini armati, fra le 7 e le 8 del mattino, davanti alla sua abitazione, mentre si recava al lavoro. E’ morta sul colpo e il figlio è rimasto ferito”, ha dichiarato il portavoce dell’ufficio Zalmay Ayoobi. Secondo un medico dell’ospedale di Mirwais, a Kandahar, il figlio di Malalai “è in coma”. L’omicidio è stato rivendicato dai talebani. “Malalai Kakar era uno dei nostri bersagli e oggi siamo riusciti ad eliminarla”, ha dichiarato via telefono all’Afp, un sedicente portavoce del gruppo, Yousuf Ahmadi. Malalai Kakar, quasi quarantenne, era madre di sei figli. Aveva il grado di capitano e dirigeva il dipartimento dei crimini contro le donne della polizia di Kandahar, la grande città del sud del Paese e culla dei talebani, che l’avevano minacciata già diverse volte. Figlia e sorella di poliziotto, impegnata nella polizia dalla fine degli anni Ottanta, Malalai Kakar era fuggita dal Paese all’arrivo al potere dei talebani, che avevano vietato alle donne di lavorare. Rientrata in Afghanistan dopo la caduta dei talebani alla fine del 2001, aveva subito ripreso servizio fra le fila della polizia di Kandahar. Malalai Kakar era famosa anche fuori dell’Afghanistan: la stampa internazionale le aveva
dedicato numerosi articoli. “Era stata la prima donna afgana ad entrare nella polizia di Kandahar dopo la caduta dei talebani. Malalai era molto rispettata a Kandahar, si sapeva che era molto coraggiosa”, ha raccontato una fonte della polizia di Kandahar che ha richiesto l’anonimato. Il suo nome rimanda inoltre a quello di un’eroina afgana della guerra contro i britannici, alla fine del XIXesimo secolo.”Malalai si spostava sempre armata e sempre in compagnia di un uomo della sua famiglia”, ha aggiunto la stessa fonte. La polizia afgana sta pagando un largo tributo alle violenze che insanguinano il Paese. Almeno 720 poliziotti sono stati assassinati negli ultimi sei mesi, secondo il ministero dell’Interno. Lo scorso giugno, una poliziotta era stata uccisa da colpi d’arma da fuoco nella provincia di Herat, nell’Afghanistan occidentale, e la polizia locale aveva accusato i talebani dell’omicidio, che sarebbe stato il primo di una donna poliziotto da parte dell’insurrezione islamica. La polizia afgana conta circa 82.000 poliziotti, di cui solo qualche centinaio sono donne.
La presidenza di turno francese dell’Unione Europea e il rappresentante speciale dell’Ue per l’Afghanistan, Ettore Sequi si dicono “inorriditi” per la “brutale uccisione”. “Qualsiasi omicidio di un agente di polizia è deprecabile, ma è particolarmente ripugnante l’uccisione di una donna che prestava servizio non solo al paese, ma a tutte le afgane per cui serviva da esempio” si legge in una nota del rappresentante speciale dell’Unione Europea. L’Ue “condanna questo attentato nei più duri termini”, porgendo le condoglianze al governo dell’Afghanistan e ai familiari della vittima.
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