Il presidio contro la sentenza che ha quasi dimezzato la pena per l’omicida reo confesso di Olga Matei. Merola: “Vicino alle manifestanti”
“Vergogna, vergogna”, urlano a gran voce le associazioni della Rete delle Donne davanti all’ingresso della Corte d’Appello di Bologna. Questa mattina più di venti realtà cittadine, e non solo, si sono date appuntamento per protestare contro la sentenza dell’Assise d’Appello che ha quasi dimezzato la pena per Michele Castaldo, omicida reo confesso di Olga Matei. Nella sentenza, si parla anche di una “tempesta emotiva” nel concedere le attenuanti generiche.
“Una vergogna che rischia di creare un precedente”, dicono le manifestanti, che vogliono invitare il presidente della Corte d’Appello, Giuseppe Colonna, a un dibattito pubblico per parlare della vicenda. “Una sentenza vergognosa, che ci porta anni indietro, quando c’era il diritto d’onore”, ha spiegato l’ex senatrice Pd Francesca Puglisi, che fa parte dell’associazione Towanda Dem. “Ci uniamo al procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci perché la Cassazione cancelli questo sconto di pena per un femminicidio così efferato”.
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