EURODEPUTATE A POLLASTRINI, ITALIA SEGUA ESEMPIO UE
MINISTRO INTERVENGA UTILIZZANDO ANCHE DIRETTIVA APPROVATA OGGI
Bruxelles, 1 giu – (Adnkronos/Aki) – La direttiva sulla parita’ di trattamento fra uomini e donne nell’occupazione e nell’impiego, votata oggi dall’Europarlamento, sia d’esempio anche per l’Italia. E’ questo l’appello lanciato da un gruppo di eurodeputate del centro-sinistra al ministro dei Diritti e delle Pari opportunita’, Barbara Pollastrini. Donata Gottardi, Lilli Gruber, Pia Locatelli, Pasqualina Napoletano, Patrizia Toia e Marta Vincenzi sottolineano che il testo appena licenziato dall’Eurocamera, che ingloba anche la giurisprudenza della Corte Europea di Giustizia, ”e’ uno dei modi per”legiferare meglio”. ”Questa – proseguono – deve essere l’occasione per farlo anche nel nostro paese”. Secondo le esponenti del centro-sinistra, ”il venerdi’ precedente le elezioni, come ultimo atto del governo del centrodestra, e’ stato adottato in Italia un codice per la parita’ che tradisce fin dal primo articolo i principi della parita’ stessa”. ”Mentre condividiamo l’obiettivo comune di semplificare ed unificare i frammenti di legislazione – proseguono le eurodeputate – segnaliamo al nuovo ministro l’importanza di intervenire immediatamente utilizzando come strumento ulteriore il nuovo testo approvato oggi al Parlamento europeo”.
OPPORTUNITA’: UE; SARTORI (FI), UNA PROPOSTA CONCRETA
(ANSA) – BRUXELLES, 1 GIU – ”Finalmente una proposta concreta sulla strada della realizzazione degli obiettivi di Lisbona”, ha commentato Amalia Sartori, vice-capo della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, a proposito della proposta di direttiva approvata oggi dall”assemblea sull’attuazione del principio delle pari opportunita’. ”Una proposta che impegnera’ gli stati membri ad adottare misure efficaci e sanzioni effettive per agevolare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”, ha aggiunto, rilevando che ”non c’e’ strategia di Lisbona senza un aumento delle presenze femminili nel mondo del lavoro”. Sartori ha rilevato che ”per far questo e’ necessario non
solo aprire quei settori ancora chiusi alla partecipazione femminile e garantire la parita’ di accesso fra uomini e donne, ma assicurare parita’ di retribuzione, il gap salariale, purtroppo, raggiunge il 30% ancora in molti degli stati membri, parita’ di trattamento nei regimi professionali e di sicurezza sociale e parita’ di trattamento, anche in materia di formazione e promozione professionali”.
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