A votare contro sono stati i deputati della Lega Nord, mentre quelle del M5S si sono astenuti. Gli altri 333 parlamentari presenti alla Camera dei deputati hanno detto sì alla legge (proposta avanzata dai parlamentari umbri, con la vice presidente della Camera, Marina Sereni – PD – come prima firmataria) che inserisce Umbria Jazz tra le manifestazioni di interesse nazionale.
Un milione La cosa, oltre alla gratificazione artistica per l’evento, significa che si potrà contare, già a partire da quest’anno, su un finanziamento annuale di un milione di euro a partire dal 2017.
Sereni «Nato nel 1973, con una formula itinerante e totalmente gratuita, Umbria Jazz è senza ombra di dubbio la più importante manifestazione di musica jazz italiana. Ha saputo cambiare nel tempo mantenendo tuttavia uno straordinario connubio tra musica e arte, tra le performance dei più grandi artisti Jazz del mondo e le nostre meravigliose chiese, i piccoli club, le grandi piazze. Per questo sono orgogliosa dell’approvazione a larghissima maggioranza da parte della Camera di una legge – a mia prima firma – che inserisce Umbria Jazz tra le poche grandi manifestazioni culturali di carattere nazionale e internazionale, valorizzandola e sostenendola con un finanziamento di un milione di euro all’anno», è stato il primo commento di Marina Sereni.
L’impegno La vice presidente della Camera ha poi proseguito così: «Perugia, Orvieto, Terni, quest’anno di nuovo nell’edizione pasquale e in questi giorni, per la prima volta, Norcia, in segno di solidarietà con le aree e le popolazioni maggiormente colpite dal terremoto. Umbria Jazz ha saputo crescere negli anni e valicare ampiamente i confini della mia piccola Regione e non ha avuto soltanto il merito di proporre buona musica, di fare crescere la conoscenza del jazz in Italia di promuovere il territorio attraverso un turismo culturale e di qualità, ma ha anche contribuito in modo determinante a far sì che il jazz italiano con i suoi musicisti diventasse uno dei principale protagonisti del panorama musicale internazionale. Uno sforzo e un impegno che in tutti questi anni Umbria Jazz ha fatto con i mezzi propri – ha ricordato – le istituzioni locali, gli sponsor, i biglietti venduti, il tanto tantissimo lavoro volontario. Ora tutta questa mole di eventi richiede un adeguamento organizzativo e di governance. Ecco perché lo scorso anno ho ritenuto, abbiamo ritenuto insieme ai colleghi umbri, di raccogliere un appello che ci veniva rivolto da un folto gruppo di artisti italiani e stranieri che chiedeva quel riconoscimento che oggi stiamo dando».
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