Perugia, 15 feb. (Adnkronos/Labitalia) – Mettere a disposizione delle donne opportunita’ finanziarie per la costituzione e lo sviluppo di imprese femminili in Umbria. E’ questo l’obiettivo che ha portato il Comitato per l’imprenditorialita’ femminile di Perugia a farsi promotore di un disegno di legge in materia che e’ stato illustrato oggi all’assessore regionale alle Pari opportunita’, Maria Prodi. Il disegno di legge nasce dalla constatazione che per le donne l’accesso al credito e’ particolarmente difficile ed e’ urgente cambiare il quadro complessivo degli incentivi.
Fra gli interventi da finanziare, la nascita di nuove imprese, l’acquisto di macchinari, beni e attrezzature a fini aziendali, attivita’ di ricerca e la promozione verso i mercati esteri, ma anche il rafforzamento di servizi reali dedicati al trasferimento di cultura imprenditoriale, corsi di formazione e aggiornamento e procedure per il riconoscimento di standard di qualita’. A supporto di cio’ un pacchetto di ‘benefici innovativi’ sia in conto capitale, che in finanziamenti agevolati attraverso la costituzione di un Fondo di rotazione presso Sviluppumbria.
Il tasso di creazione di imprese femminili e’ aumentato: erano 4mila le domande presentate tra il 1998 e il 2000 in base alla legge 215 e sono diventate 40mila nel 2006. In Umbria, i dati del primo semestre 2006 attestano che le ‘impresedonna’ sono 21mila 292, di cui 16mila 105 a Perugia e 5mila 187 a Terni, pari a circa il 27% del totale. La forma giuridica privilegiata e’ quella individuale.
I settori economici con maggiore presenza femminile sono il commercio e l’agricoltura. Seguono le attivita’ manifatturiere e del terziario, poi il turismo, la sanita’ e l’istruzione. Si registra, inoltre, un aumento delle donne anche in settori tradizionalmente maschili come quello immobiliare, dei trasporti e delle costruzioni. Sono in crescita le imprese donna la cui titolarita’ e’ non comunitaria ma proveniente dal Marocco, Cina e Svizzera.

Categorizzato in: