il nuovo libro di Oliviero Beha in libreria da martedì 13 maggio

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 CUORE IN FUGA

IL CUORE IN FUGA DI BARTALI HA MACINATO MIGLIAIA DI CHILOMETRI PER SALVARE CENTINAIA DI VITE UMANE DALL A FOLLIA DEI NAZISTI
Sabato 10 maggio, presso il Salone Internazionale del Libro di Torino, Oliviero Beha presenta il suo nuovo libro “Un cuore in fuga”

C’è un uomo solo che pedala lungo la via per Assisi. Non è un pellegrino, benché abbia fede. Non è un semplice ciclista, perché il suo naso «triste come una salita» è stato per anni l’incarnazione stessa del ciclismo. Ma questa volta Gino Bartali non corre per nessuna coppa, per nessun titolo. Corre per salvare vite umane. Perché da quando il regime ha boicottato il Tour de France, è iniziata tutta un’altra storia, anche per lui. Una storia di coraggio e orrore, di eroismo e follia. Mentre le leggi razziali vengono applicate con brutalità in Europa, circa quindicimila ebrei raggiungono l’Italia per trovare rifugio. E’ allora che il campione diventa staffetta partigiana, al servizio della rete clandestina Delasem.
«Se ti scoprono, ti fucilano», gli dice il cardinale Dalla Costa nell’affidargli l’incarico. Ma Gino non si ferma. Finge di allenarsi, e in realtà trasporta documenti falsi, celati in una sorta di cilindro montato sulla canna. Migliaia di chilometri percorsi avanti e indietro da Firenze, per consegnare nuove identità alle famiglie ricercate con feroce determinazione dai fascisti della Rsi e dai nazisti. Sono più di ottocento gli ebrei che hanno avuto salva la vita grazie al suo coraggio. Passano gli anni, la guerra finisce e di nuovo, in una torrida estate che si fa di ghiaccio sul leggendario Izoard, c’è un uomo solo che pedala. Per vincere il suo secondo Tour, tanti anni dopo il primo, ma anche questa volta per qualcosa d’altro, per molto di più: per scacciare un fantasma che si chiama guerra civile. Bartali corre, in eterna lotta con se stesso.
Sulle strade impolverate e sulle pagine di questa storia che ci restituisce un personaggio vero, lontano dai luoghi comuni che l’hanno etichettato troppo spesso, il rivale eterno di Fausto Coppi il Campionissimo, quasi fosse figlio di un dio minore.
«L’è tutto da rifare», diceva; e forse il senso autentico era che tutto, a cominciare da quelle corse clandestine, sarebbe stato pronto a rifarlo, in ogni momento. Senza dire una parola. Un cuore in fuga, che custodisce un grande segreto

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