Il dubbio quando si ramifica diventa angoscia per un intellettuale.
L’intellettuale è la persona più particolare e più esposta ai venti.
L’intellettuale non è un uomo normale e non è un artista.
L’intellettuale vive nel guado. Non è sulle sponde ma in mezzo al fiume dove ci sono tronchi di albero nella piena e l’acqua scura.
La vita lo introduce nel deserto dove l’ombra è figlia della luce.
La vita è un’avventura da catturare anche nel viaggio degli altri.
Il ricordo è il ventaglio della Vita. Ma i ricordi bisogna anche dimenticarli e attendere che ritornino con grande pazienza. Soltanto allora diventano in noi sangue, pensieri, gesti.
L’uomo è il viandante che cerca di capire i segreti del concreto nella passione, nella presunzione e nel soavissimo abbandono.
Il mondo è popolato da persone che apparentemente vivono.Le mie scelte di vita hanno modificato il mio Pensiero, o il mio Pensiero ha determinato le mie scelte?
La pazzia rompe la solitudine?
E’ la memoria che rincorre i gabbiani o sono i gabbiani che rincorrono i tramonti e non si arrendono all’aurora?
E’ nella solitudine che la memoria si fa melodia e canto…ma può avere una durata?
Un intellettuale (docente in “dubbi”)
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