La tredicenne, che apparteneva alla minoranza religiosa giainista, aveva partecipato a un digiuno rituale di oltre due mesi
Aradhana Samdhariya, di 13 anni, è deceduta in seguito a un digiuno rituale durato 68 giorni, nella cittadina meridionale di Hyderabad. Credit: Krishnendu Halder
I genitori di una bambina di 13 anni morta in seguito a un digiuno durato 68 giorni sono stati denunciati alla polizia indiana da un gruppo in difesa dei diritti dei bambini.
La minore, Aradhana Samdhariya, è deceduta in seguito ad arresto cardiaco il 3 ottobre, il giorno dopo aver partecipato a una processione per celebrare la fine del digiuno rituale, durante la quale aveva sfilato su un carro insieme ai familiari nella cittadina meridionale di Hyderabad.
La tragedia è finita sulle prime pagine dei quotidiani nazionali e ha sollevato molti interrogativi. La tradizionale tolleranza indiana nei confronti delle pratiche religiose rituali, anche le più estreme, può infatti avere risvolti negativi nel momento in cui manca di proteggere le persone più vulnerabili.
L’organizzazione in difesa dei diritti dei bambini Balala Hakkula Sangham ha scritto nella sua denuncia che molto probabilmente i genitori della bambina l’hanno costretta a digiunare.
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