A cura di Alessandra Loffredo
Il partito del Congresso, al potere in India, ha scelto una donna come sua candidata alle elezioni presidenziali del prossimo mese.
Sonia Maino Gandhi, presidente del Partito del Congresso, ha annunciato nel corso di una conferenza stampa che il governatore dal 2004 dello Stato occidentale del Rajasthan, Pratibha Patil, e’ stata scelta come candidata per succedere al presidente Abdul Kalam, come 12esimo presidente della Repubblica indiana. ”E’ un momento storico”, ha detto Gandhi, la vedova di origine italiana dell’ex Primo ministro Rajiv Gandhi.
Il presidente indiano ha un’autorità limitata sulle questioni quotidiane,
ma puo’ svolgere un ruolo cruciale nella formazione del governo ai livelli statale e federale. Il capo dello Stato viene eletto da un collegio elettorale di legislatori statali e federali, che voteranno il 19 Luglio. L’eventuale elezione di Patil farebbe di lei la prima presidentessa indiana, nel 60esimo anniversario dell’Indipendenza. Dovrà disputarsi la massima carica indiana con l’attuale Vice Presidente, Bhairon Singh Shekhawat, rajasthano di nascita, candidato dell’opposizione.
Pratibha Patil (nella foto) avvocatessa nata nel 1934 in Maharashtra, moglie di Devisingh Shekhawat – di origine rajasthana e appartenente alla stessa casta del vice presidente, come l’omonimia indica – è stata membro del Parlamento del suo Stato di nascita dal 1962 al 1985, reggendo vari ministeri e poi guidando l’opposizione. E’ stata eletta alla Camera Alta – senato – del Parlamento centrale indiano dal 1985 al 1990 e di quella Bassa – camera dei deputati – dal 1991 al 1996. Come Governatore del Rajasthan ha clamorosamente respinto nel 2006, su istanza delle minoranze cristiane e musulmane, la legge anti-conversioni approvata dal parlamento locale e già operativa in altri Stati indiani, in quanto “lesiva dei diritti fondamentali di libertà di espressione, parola, coscienza, pratica e propagazione delle religioni.”
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