Firenze, 6 giu. – (Adnkronos) – In tutto il mondo una donna su due rischia di subire nel corso della propria vita una violenza domestica, sia essa fisica, psicologica o sessuale. Lo ha detto oggi a Firenze la studiosa americana Leonore Walker, che ha partecipato a un convegno organizzato nella sede del Consiglio regionale della Toscana dall’associazione Artemisia. ”Nel mondo la violenza e’ la prima causa di morte tra le donne in eta’ compresa tra i 16 e i 44 anni – ha sottolineato la ricercatrice Usa, citando dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ -. Maltrattamenti, coercizioni, violenze sono presenti in tutti gli strati sociali, dalla fasce piu’ deboli fino alle classi piu’ agiate, e tali fenomeni sono diffusi all’interno delle mura domestiche o sui luoghi di lavoro. Se sei una donna o un bambino i rischi maggiori si corrono piu’ stando in casa che non fuori”. Secondo Leonore Walker ”solitamente le violenze insorgono dopo la prima gravidanza e spesso le richieste di aiuto delle donne giungono soltanto dopo anni di maltrattamenti e prima di rivolgersi a un centro si cerca sostegno tra il cerchio delle proprie amicizie. Vi e’ un ciclo della violenza” ha spiegato la studiosa americana, per cui ”dalla fase di tensione si arriva agli episodi di violenza per poi tornare alla normalita’ del rapporto di coppia, in cui una donna crede di poter recuperare il rapporto con il proprio partner”.

KATIA ZANOTTI (DS): A SETTEMBRE MOZIONE A CAMERA SUVIOLENZA DONNE
GLORIA BUFFO, SARA’ COSTRUITA DA ELETTE INSIEME AD ASSOCIAZIONI

(ANSA) – ROMA, 7 giu – A settembre, subito dopo la pausa estiva, sara’ portata in Parlamento una mozione sul tema della violenza contro le donne, costruita insieme alle associazioni: lo ha detto la deputata dei Ds Katia Zanotti, che stamani ha partecipato a una manifestazione davanti a Montecitorio promossa dall’Udi, dal Cartello antiviolenza e da ‘Usciamo dal silenzio’. ”Bisogna far uscire dal silenzio questo tema agghiacciante – ha spiegato Zanotti – e la mozione servira’ proprio a far discutere il Parlamento. Serve un rafforzamento delle tutele sociali, intervenire anche sul fronte dell’ordine pubblico, occorre un sostegno psicologico e una rete sociale per le vittime”. La mozione, ha precisato la collega della Quercia Gloria Buffo, sara’ ”costruita dalle parlamentari insieme alle associazioni e ai movimenti”, che si riuniranno intorno a un tavolo ”per capire come intervenire”. ”Bisogna finanziare i centri antiviolenza” le ha fatto eco un’altra deputata ds, Marisa Nicchi, forte dell’esperienza toscana, la regione dalla quale proviene, dove questi centri, gestiti dalle associazioni, sono una decina. Mentre Adriana Nennicini di ‘Usciamo dal silenzio”, l’associazione milanese che a gennaio ha portato 200 mila donne in piazza contro la legge sulla fecondazione assistita, ha parlato della necessita’ di rafforzare i consultori: ”la salute non e’ una questione solo medica – ha detto – e il consultorio deve restare un luogo centrale”.

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