Albert Camus: La caduta
“… Camus aveva definito l’arte come movimento di rivolta, di rifiuto del mondo e come esigenza di unità. E` nel romanzo, più che in altri generi letterari che si realizza il desiderio di un mondo simile a quello nel quale viviamo, ma di cui almeno si conosce la fine […]
Ma per poter realizzare pienamente un’autentica creazione l’artista non si limita a riprodurre la realtà nella sua immediatezza, deve invece tendere ad una perfetta fusione di forma e contenuto, deve perseguire l’ideale di unità attraverso lo stile.
Giovanni Battista Clamence [il protagonista de La Caduta] scopre solo in età matura di non essere poi così semplice come credeva. Attraverso le istituzioni si crede di semplificare la vita dell’uomo, riducendola ad un gioco da bambini, ma il risultato è che ci si adatta ad esse per il timore della libertà e della solitudine […].”
Antonia Chimenti, Riflessioni su La chute di Albert Camus, in “Annuario”, Liceo Classico “Ludovico Ariosto”, Reggio Emilia, 1988-89, pp.39-48
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