L’Italia dei Valori aderisce e partecipa alla Manifestazione Nazionale in difesa del diritto allo studio e per una scuola alla reale portata di tutti organizzata da CGIL-CISL-UIL che si terrà a Roma il 28 febbraio 2004. Vogliamo ridare alla Scuola il ruolo che le spetta in una società moderna e pluralista, ruolo che, a nostro avviso, la cosiddetta “Riforma Moratti” non realizza affatto.
Il sistema proposto infatti risulta mancante della riforma dei cicli, della formazione permanente e dell’organizzazione della docenza. Su questi punti ci troviamo di fronte ad una riforma che vira profondamente rispetto alla legge elaborata nella passata legislatura. La riforma Moratti tende ad enfatizzare elementi di liberismo, più che di liberalismo, rinunciando così ad una visione solidale e di equità sociale, che non può essere esclusa in una società come la nostra. Basti pensare, al riguardo, al fatto che si obbliga lo studente alla scelta tra l’istruzione (sistema dei licei) e la formazione professionale all’età di tredici anni, che potrebbero persino diventare dodici in caso di anticipo scolastico a cinque anni. Una scelta del genere diventa necessariamente una scelta della famiglia, non certo dello studente, e rischia di togliere al sistema equità e giustizia sociale, poiché la decisione non può che essere direttamente influenzata dalle sue condizioni di occupazione e di censo e di prospettiva, piuttosto che dalle reali capacità del ragazzo o della ragazza. In altri termini per i “ricchi” si apriranno sempre le porte dell’istruzione e per i “poveri” molto spesso quelle della formazione professionale. Bisogna dire a gran voce che ciò non ha nulla a che vedere con la dottrina liberale, che ha sempre tenuta alta la bandiera delle pari opportunità.
Abbiamo toccato solo uno tra i tanti temi possibili. Ve ne sono altri di particolarmente cruciali, come quello del rapporto scuola pubblica-scuola privata. Su questo punto la riforma della Casa della Libertà, è esattamente il contrario della libera concorrenza, dal cui principio si vorrebbe teoricamente far discendere i provvedimenti per la parità, giacchè non prevede alcun serio impegno finanziario e di ristrutturazione per consentire alla “scuola pubblica” di funzionare. In pratica ancora una volta chi è “ricco” e può permettersi la scuola privata viene favorito rispetto a chi non ha sufficienti risorse economiche. In termini di prospettiva, facciamo nostri e sottoscriviamo integralmente gli specifici interventi ai vari livelli formativi e nelle diverse istituzioni scientifiche, approvati dal “Patto per la Scuola” a cui noi dell’Italia dei Valori abbiamo aderito (e contribuito ad individuare). Ecco le relative proposte:
1.
(a) Generalizzare la scuola dell’infanzia, raccordandone istituzionalmente l’attività, come già avviene spesso, alle attività educative degli asili e al successivo ciclo di base; (b) raggiungere il cento per cento dei licenziati al termine della scuola di base obbligatoria rigorosamente unitaria;
(c) potenziare gli interventi individualizzati, i centri di lettura e attività socioculturali integrate con la scuola, essenziali al successo scolastico di alunne e alunni;
(d) sviluppare un sistema adeguato di borse di studio che premino l’impegno scolastico di discenti e famiglie fin dalla scuola di base.
2.
Tornare a elevare l’istruzione obbligatoria al biennio post-media inferiore, con funzione di orientamento nelle scelte successive.
3.
Raccordare l’attività formativa del triennio medio-superiore, da potenziare, all’attività del sistema regionale di formazione e apprendistato garantendo il diritto all’istruzione e formazione fino ai 18 anni per tutte e tutti.
4.
Portare a compimento la riforma universitaria, con adeguata assegnazione di risorse, anche in appoggio al diritto allo studio, garantendo autonomia, responsabilità, efficaci raccordi col territorio e confrontabilità nazionale e internazionali di risultati delle università e sviluppando altresì sistematicamente i rapporti di partnership dell’università con l’intero sistema scolastico.
5.
Riorganizzare gli enti di ricerca, garantendone l’autonomia, responsabilizzandone la gestione e ampliando, al loro interno, il numero di ricercatori giovani e le loro possibilità di qualificato lavoro scientifico.
Per tutte queste ragioni partecipiamo e invitiamo a partecipare alla manifestazione indetta a favore della Scuola e del diritto allo studio.
Antonio Di Pietro – Presidente Italia dei Valori
Antonio Borghesi – Coordinatore Nazionale Dipartimenti Tematici IDV
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