di Maddalena De Leo
L’esperienza telematica di un’adolescente (con cinque racconti inediti di Charlotte Brontë)
Margot, una ragazzina diligente e studiosa, ma dal temperamento un po’ solitario e malinconico, riceve un giorno una misteriosa e-mail. Il mittente sembra essere, con enorme sorpresa. Charlotte Brontë, la sua scrittice preferita. Tra l’incredulità e la trepidazione inizia così una singolare corrispondenza, che permetterà a Margot di entrare nel mondo virtuale di un passato letterario a lei lontanissimo e di trovare preziose informazioni sulla vita della famiglia Brontë.
La storia è intessuta sulla base di cinque racconti preadolescenziali e sulle testimonianze dirette fornite da una tredicenne Charlotte Brontë, la cui produzione giovanile riportata nel testo risulta ancora inedita in italiano e tradotta per la prima volta nella nostra lingua.
L’apparato didattico, infine, oltre a proporre il consueto lavoro sul testo narrativo, è concepito e strutturato in modo da offrire interessanti spunti per approfondire la conoscenza della cultura inglese e delle tecnologie informatiche.
RECENSIONE DI FRANCA GOLLINI
(rappresentante italiana Brontë Society)
Veramente impeccabile questa nuova fatica letteraria di Maddalena De Leo, da sempre appassionata studiosa delle sorelle Brontë, esperta in particolare dei Juvenilia di Charlotte Brontë, socia di spicco della Brontë Society , insegnante illuminata che cerca di coniugare il mondo della scuola con l’universo letterario, in particolare quello britannico.
La storia di “Un’@mica dal passato” si basa su cinque racconti pre-adolescenziali di Charlotte Brontë e su diverse testimonianze dirette della scrittrice inglese che ci permettono di entrare nella quotidianità della famiglia Brontë.
La produzione giovanile di Charlotte riportata nel testo è stata tradotta per la prima volta in italiano da Maddalena De Leo e risulta ancora inedita.
La protagonista della storia è Margot, una ragazzina tredicenne studiosa e diligente che si sente diversa dalle coetanee perché anziché spasimare per qualche cantante rock o ammirare le patinate fotomodelle, ha come mito due scrittrici inglesi, Charlotte ed Emily Brontë, i cui capolavori Jane Eyre e Cime Tempestose l’hanno completamente stregata.
Da qui la necessità di saperne di più su di loro, la ricerca frenetica di notizie su Internet, il desiderio di migliorare il proprio inglese per poter leggere la biografia e le critiche. A scuola la chiamano “l’inglesina” perché è la più brava in questa materia, ma non sanno il motivo per cui vi dedica tanto tempo. Margot non vuole parlarne con le amiche, teme di essere giudicata “fuori di testa”. Vive in un suo mondo privato, fuori dalla realtà, in compagnia dell’amatissimo computer con cui trascorre molto tempo nonostante i richiami del padre.
Ed è proprio leggendo la posta elettronica che Margot trova un messaggio in inglese, un messaggio incredibile, un messaggio firmato Charlotte Brontë. Margot si sente svenire, deve stropicciarsi gli occhi per essere certa di non stare sognando e poi, una volta sicura che il messaggio è reale, si decide a rispondere.
Inizia così una regolare corrispondenza tra loro che permette a Margot di entrare nel mondo adolescenziale di una ragazzina dell’Ottocento, di conoscerne i passatempi, i sogni, la vita con le sorelle e il fratello, l’amore per la scrittura, che l’ha spinta a scrivere quei racconti che Margot riceve in allegato via e-mail. Margot legge avidamente e risponde in un inglese già molto più disinvolto, desiderando con tutta se stessa di vivere nell’epoca di Charlotte e di condividere le sue esperienze. Questo desiderio è così forte che una notte Margot sogna di essere ad Haworth, il paese natale delle sorelle Brontë, nella loro casa ai limiti della brughiera, di cui registra ogni particolare.
E quale sarà il suo stupore nello scoprire, durante l’agognato viaggio ad Haworth in compagnia della madre per la promozione, che il paese, le case, le stanze sono esattamente quelli che lei aveva già visto. Giunti a questo punto del libro ci si chiede: “ci sarà una spiegazione razionale?”, “davvero Margot riceve e-mails dall’aldilà”?
La risposta arriverà puntualmente per i giovani lettori, ma qui è doveroso tacerla in nome della suspence. Non dimentichiamo che questo delizioso testo è destinato alle scuole ed è quindi corredato di un validissimo apparato didattico che, oltre al lavoro sul testo narrativo, è qui strutturato in modo da rendere possibili diversi excursus nella cultura inglese e da offrire spunti per approfondire le tecnologie informatiche.
Come sempre nei lavori di Maddalena De Leo si avverte la sua presenza dietro le quinte. Il suo cuore batte all’unisono con quello di Margot (una Maddalena tredicenne?) e, perché no, con quello di Charlotte, e la sua grande passione per le sorelle Brontë è così intensa da sembrare tangibile. E che dire della prof. Delani, insegnante attenta e preparata, grande psicologa, innamorata della sua professione? Direi che qui assistiamo ad uno sdoppiamento di personalità: Margot, la Maddalena di ieri, la prof.ssa Delani, la Maddalena di oggi, e tra loro Charlotte Brontë.
2006 Esselibri – Simone per la Scuola – Collana Labirinti – pp. 208 – 7,50 – (88 244 7640 6)
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