Washington, 20 apr.10 – Si e’ spenta oggi in Usa, all’eta’ di 98 anni, Dorothy Height, paladina storica dei diritti civili delle donne nere d’America. La Height, famosa per essere stata al fianco negli anni ’50-’60 di Martin Luther King, aveva guidato per 40 anni il National Council of Negro Women, voce di tutte le principali battaglie per la parita’ razziale delle donne negli Usa. “Ha dedicato la sua vita a combattere per l’uguaglianza” ha commentato il presidente Usa, Barack Obama che l’aveva soprannominata “la nonna dei movimenti civili”. Nata in Virginia nel 1912 da una famiglia di origine modeste si era successivamente laureata alla New York University. Nel 1937 entro’ nel National Council. Nel 1994 ha ricevuto la medaglia presidenziale per la Liberta’ e nel 2004 la medaglia d’oro del Congresso.
da Cdt Web
WASHINGTON – È morta all’età di 98 anni Dorothy Height considerata la madre del movimento per i diritti civili che per oltre 60 anni in America ha guidato le battaglie per i diritti degli afroamericani, ed in particolare delle donne della comunità nera.
La notizia, si legge sul sito del Washington Post, è stata data dalla portavoce del National Council of Negro Women che la Height ha guidato per 40 anni fino al 1997.
Nata nel 1912, la Height è stata una degli attivisti che hanno animato le proteste ad Harlem negli anni ’30 e negli anni ’40 cercò di convincere la first lady Eleanor Roosevelt ad affrontare la questione dei diritti civili, in un’America ancora completamente segregazionista. Nel dopoguerra partecipò alla coalizione dei leader afroamericani che cercarono di portare la questione dell’eguaglianza razziale al centro del dibattito politico americano.
E fu, naturalmente, una delle protagoniste della grande stagione delle battaglie del movimento afroamericano contro la segregazione nelle scuole, per il diritto di voto, le pari opportunità nel lavoro e nell’impiego pubblico negli anni ’50 e ’60. Lavorò insieme a Martin Luther King, Roy Wilkins, John Lewis – ora deputato democratico della Georgia – nell’organizzazione del movimento.
Pur essendo la donna con maggiori responsabilità nella leadership del movimento, la stampa non le tributò l’attenzione data invece ad altri leader, naturalmente uomini, sottolinea il Post. Che racconta come la Height fosse accanto al reverendo King sul palco da cui nell’agosto del 1993 pronunciò il famoso «I have a dream». E che in seguito l’attivista ha raccontato che quel giorno rimase delusa perchè alla marcia al Lincoln Memorial non parlò nessuno per difendere i diritti delle donne.
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