Per ratifica in legge occorrerà trovare compromesso con Camera
New York, 26 lug. (Apcom) – Il Senato di Washington ha approvato un provvedimento per limitare in maniera significativa il diritto all’aborto delle donne minorenni. Con 65 voti a favore e 34 contrari i senatori del Congresso hanno stabilito che è un reato uscire dai confini di uno Stato per interrompere la gravidanza. Per farlo occorrerebbe il parere favorevole dei genitori.
Difficile prevedere quando e se la misura potrà arrivare sulla scrivania del presidente degli Stati Uniti George W. Bush per la ratifica in legge. Il testo presenta infatti forti differenze rispetto alla versione discussa dalla Camera dei Rappresentanti
Il reato sarebbe punito con un anno di carcere. L’unica eccezione riguarda il rischio di vita per la ragazza incinta, nel qual caso la legge garantirebbe il diritto di uscire dallo Stato per abortire, anche senza il via libera dei genitori.
Il presidente Bush, un convinto anti abortista, ha espresso soddisfazione per il provvedimento del Senato e chiesto a repubblicani e democratici di lavorare per un compromesso con il testo della Camera. “Portare minorenni ad abortire in altri Stati per eludere le norme che regolano la pratica è un affronto alla sovranità degli Stati e mette a rischio la vita delle donne”, ha detto Bush in una nota.
La limitazione dell’aborto è stata votata da 51 repubblicani e 14 democratici. Quattro repubblicani si sono opposti al provvedimento Lincoln Chafee del Rhode Island, Susan Collins del Maine, Olympia Snowe del Maine e Arlen Specter della Pennsylvania.
La legge della Camera è ancora più intransigente. Obbliga i medici a informare i genitori di una minorenne 24 ore prima di praticare l’interruzione della gravidanza.
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