(di Gianluca Angelini)

(ANSA) – NEW YORK, 25 LUG – Sembrava essere l’ultimo bastione del maschilismo: non scalfibile ed inattaccabile. Il mondo dei videogame, feudo di milioni di giocatori rigorosamente uomini, comincia a vacillare. Dal dominio assoluto degli scorsi anni, il settore – pensato quasi esclusivamente per giocatori maschi – inizia ad essere travolto dalla ‘valanga rosa’: il 39% degli appassionati e’ donna. Lo zoccolo duro degli amanti di Playstation, Gameboy, Xbox e affini, il 61%, e’ ancora azzurro tuttavia – viene fatto notare dagli analisti americani e dal Washington Post che dedica ampio
spazio alla vicenda – il mercato dei giochi elettronici sara’ invaso, sempre piu’, da una ondata femminile destinata a portare il mercato in parita’, se non a vantaggio delle ragazze. Nonostante la maggior parte dei titoli in commercio – se non la totalita’ – veda come protagonisti figure maschili e temi come lo sport, la guerra e le missioni impossibili compiute da immancabili agenti segreti in stile 007, le donne passano sempre piu’ tempo davanti ad una consolle, senza preoccuparsi minimamente del taglio dei giochi messi in commercio. Diversamente dalle loro ‘antenate’ – le quali giocavano rigorosamente con prodotti femminili come la Barbie – le ragazze hi-tech sembrano non tenere troppo in conto quale tipo di avventura venga loro proposta: esattamente come i ragazzi, l’obiettivo e’ quello della pura competizione. Anche perche’ – viene fatto notare dall’Entertainment Software Association di Washington – mentre i videogiochi vengono scelti, in maggior parte, dai ragazzi al di sotto dei 18 anni e meno dai piu’ grandi, per le donne accade l’esatto contrario. Due terzi delle ‘donne da videogame’, infatti, sono ultra- diciottenni, spesso trentenni e particolarmente agguerrite sia nella vita di tutti i giorni che in quella virtuale. Oltre al divertimento una delle molle che le spinge a giocare -esattamente come le spinge nella quotidianita’ – e’ lo spirito di competizione: una carta molto interessante anche per i produttori di giochi. Piu’ grandi degli appassionati maschi – con quelli piu’ piccoli a battere cassa dai genitori – le ragazze hanno maggiore denaro da spendere e appaiono particolarmente affascinate dai nuovi giochi di ruolo che stanno prendendo piede negli ultimi tempi. Non a caso ‘Sims’ (il videogame per pc piu’ venduto al mondo con 12 milioni di copie per 2,9 miliardi di dollari nel 2003 in cui il giocatore e’ una sorta di demiurgo di una realta’ parallela e virtuale) vede il 50% dei giocatori donna, e ”Secrets can Kill’ (prodotto dalla Her Interactive), ispirato al popolare libro di Nancy Drew, ha venduto, dal 2000, 1,8
milioni di copie (giungendo alla sua 12esima edizione) ad un pubblico quasi esclusivamente femminile. Numeri che hanno iniziato a far riflettere i produttori di giochi elettronici i quali cominciano a prendere le distanze – seppure lentamente – dal maschilismo imperante nel settore, ”Quello che vende ultimamente – viene segnalato al WP da una portavoce di Electronics Arts, tra le prime societa’ mondiali del comparto – sono giochi che riguardano ogni categoria e ogni eta”’, giochi che offrano, genericamente, grande divertimento. Nel futuro ”ci sara’ una ampia gamma di contenuti”, tanto che parlare di titoli al maschile o al femminile sara’ un non-senso. Lontani, oramai, i tempi di ‘Tomb Raider’ e della avvenente Lara Croft, la prima eroina a piacere anche alle ragazze, perche’ unica donna a comandare in un mondo di uomini.

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