Il pittore olandese Vincent Van Gogh provò sempre grande ammirazione per l’opera di Charlotte Brontё di cui aveva letto Jane Eyre e Shirley e ne conservo’ gelosamente due copie fra i suoi libri.
Anche se vissuti in periodi diversi del XIX secolo (Charlotte Brontё nella prima metà, Van Gogh nella seconda), i due ebbero molte affinità vale a dire uno spirito ardente e fiero, lo stile di vita austero, un intenso interscambio intellettivo con i loro consanguinei. In particolare l’una come scrittrice e l’altro come pittore, la Brontё e Van Gogh praticarono in alternativa le arti sorelle riversando rispettivamente la prospettiva visiva nella scrittura e la letteratura nella pittura. E’ nota infatti l’attitudine artistica di Charlotte che addirittura in gioventu’ avrebbe desiderato diventare pittrice (se i tempi glielo avessero permesso) e parimenti versato nella scrittura era, da parte sua, Van Gogh.
Il pittore olandese predilesse in particolare il romanzo Shirley per la tematica sociale in esso affrontata. Da sempre sia la letteratura che l’arte dei Paesi Bassi sono state caratterizzate dal Realismo, tratto peculiare della vita in quella zona d’Europa. In Shirley Van Gogh ritrovò proprio quegli elementi regional rurali e la trasformazione ‘in fieri’ dovuta alla Rivoluzione Industriale che egli stesso ebbe modo di conoscere di persona avendo vissuto per due anni (1878-1880) nel Borinage, un distretto industriale belga. Li’ Van Gogh ebbe modo di venire a contatto con le difficili condizioni di vita della classe lavoratrice e di conseguenza nella sua pittura di quel periodo confluiscono, come in Shirley, i temi del degrado ambientale, delle differenze sociali e della nostalgia del passato.
C’è però una fondamentale differenza nell’approccio dei due artisti alla stessa tematica: mentre Charlotte osserva la classe lavoratrice con un certo distacco, alternando momenti di varia pietà nei confronti di chi vi appartiene, Van Gogh nei suoi dipinti si identifica con i lavoratori proprio perché li conosce da vicino ed è testimone delle loro privazioni, come ribadito più volte nella corrispondenza con il fratello Theo.
Al di là di tutto in comune però rimane sia per la Brontё che per Van Gogh un sentimento di perdita e la visione nostalgica degli ideali rurali inevitabilmente presenti nell’opera di ambedue.
Maddalena De Leo
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