di Fausta Genziana Le Piane
Precursore de “L’Art Nouveau”, Horta ha rivoluzionato il modo di concepire gli edifici di abitazione, allargando il compito dell’architetto dalla progettazione degli spazi, interni ed esterni, a una concezione che comprendeva anche lo studio e la realizzazione delle luci, degli arredi, della decorazione delle pareti, perfino dell’oggettistica.
Secondo la definizione di uno dei suoi ammiratori, l’architetto francese Hector Guimard, che si convertirà a “L’Art Nouveau” dopo un viaggio a Bruxelles, Horta (1861-1947) è stato un «architetto artista» che concepiva la casa come opera d’arte “totale”, come una “conchiglia” costruita at-torno al suo proprietario.
Studiò a Parigi; tornato in Belgio, completò gli studi presso l’accademia di Belle Arti di Bruxelles e presso lo studio dell’architetto Alphonse Balat. Horta progettò numerosi edifici destinati a destare scalpore, quali: la Casa Tassel, Bruxelles 1893; la Casa Solvay, Bruxelles 1895-1900; la Casa Horta, Bruxelles 1898.
Viene giustamente considerato l’architetto che per primo definì i canoni architettonici de “L’Art Nouveau”, attraverso il progetto della casa Tassel. È soprattutto nell’interno della casa Tassel, considerata come il primo edificio promotore del nuovo stile, che Horta manifesta e dà rilievo alla nuova tendenza artistica; infatti, la scalinata, che si sviluppa nell’ingresso della casa, non è model-lata secondo forme classiche ma si compone di agili colonnine di ferro che, come steli di una rigogliosa vegetazione, si protendono verso l’alto in forme sinuose e ritorte. Il tutto in una incredibile armonia con gli affreschi delle pareti e della volta e con i mosaici del pavimento.
Tuttavia l’opera considerata il suo capolavoro è la Maison du Peuple (1896-1899) a Bruxelles: l’edificio costruito per il partito operaio belga, distrutto nel 1964 sempre per decisione del partito, doveva svolgere, in conformità allo spirito socialista riformatore di fine secolo, tre principali funzioni: politico-sindacale, commerciale, ricreativa.
In età più avanzata, Horta tornò su posizioni più tradizionali, realizzando opere come il Palais des Beaux-Arts a Bruxelles (1922-1928). Quattro delle sue case private (hôtels) sono state incluse nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
A Saint-Gilles, nella periferia di Bruxelles, si trova anche l’abitazione del grande artista (edificata tra il 1898 e il 1901). Manifesto in favore de “L’Art Nouveau”, è costruita articolata interamente intorno alla scala, che presenta decori di arabeschi metallici ed utilizza i materiali dell’epoca: ferro lavorato, legno prezioso, vetro e marmi.
Dalle varie foto emergono i dettagli tipici de “L’Art Nouveau”: porte con specchi o rivestite di seta, vetrate realizzate con vetri preziosi il cui colore varia con l’intensità della luce, termosifone ad alette verticali che all’entrata serve come colonna portante, carta da parati dipinta, disegni a motivi vegetali, mattoni smaltati bianchi: perfezione estetica e funzionalità (Art et Décoration, N° 483, Novembre/Décembre 2012).
Fausta Genziana Le Piane
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