Dopo l’aranciata senza arancia (è sufficiente che sia una bevanda di colore arancione, non è detto che debbano esserci davvero le arance) ed il cioccolato senza burro di cacao (sostituito dall’olio vegetale, insapore ma molto più economico), l’Unione dà il via libera anche al vino senza uva e ai formaggi non di solo latte ma con anche caseina (cioè fatti con anche vecchi formaggi da ri-mixare nell’impasto dei nuovi). Se a ciò si aggiunge che a causa delle quote-latte ci obbligano a distruggere tonnellate di latte fresco italiano, il quadro è completo. La denuncia è dell’associazione italiana difesa ambiente e animali. Mi sembra che per favorire le solite multinazionali continuiamo a farci del male da soli.
E sono d’accordo con Grillo quando dice: “Ci rubano i nostri nomi, le nostre parole…”. Ma perché non la chiamano in un altro modo? Non aranciata, magari “arancionata”. Non cioccolata, magari “dolciolata”, chessò. Sarebbe ora di smetterla di mischiare questa roba con i prodotti genuini e originali che fanno parte di una cultura dell’alimentazione millenaria.
Roma 26 07 2012 Wanda Montanelli
AIDAA: LE FREGATURE DELL’ EUROPA, VINO SENZA UVA E FORMAGGI SENZA LATTE
Vino senza uva ed invecchiato nella segatura, formaggio senza latte queste sono due delle fregature che l’ Europa ci propina a tavola. Già a partire dal 2009 può essere incorporata fino al 10% di caseina e caseinati nel formaggio al posto del latte cosi come previsto dal regolamento CE 760/2008 che data 31 luglio 2008. Un altra vera e propria fregatura è quella contenuta nella riforma del mercato vitivinicolo sempre risalente al 2208 (reg.479/08) che ha autorizzato la produzione e commercializzazione di vini (denominati tali) ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’ uva quali ad esempio i lamponi e il ribes. Ora che sia lecito fare delle bevande tratti dalla fermentazione di questi frutti appare lecito,ma chiamare queste bevande “vino” è quantomeno fuorviante per non dire un imbroglio.
Da ultimo l’Unione Europea ha dato il via libera all’ invecchi aumento artificiale del vinoattraverso l’ utilizzazione di pezzi di legno (segatura pressata) al posto della tradizionale maturazione in botti di legno secondo quantro previsto dal regolamento CE 11 ottobre 2006 numero 1597/2006.
AIDAA da un anno esatto è associazioe iscritta nel registro dei portatori di interessi diffusi dell’ Unione Europea e a partire da questo mese ha deciso di svelarvi quelle che sono gli inganni dell’ Unione Europea anche a tavola oltre che nelle battaglie alla tutela ambientale e per la salvaguardia dei diritti degli animali. Lo rende noto Aidaa. (AGENPARL, Roma 26 luglio 2012).
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