(ANSAmed) – ZAGABRIA, 23 MAR – Tra aspre polemiche, annunci di proteste di piazza, una ferma opposizione della Chiesa cattolica e scontri all’interno della maggioranza, il governo croato ha approvato la legge di ratifica della Convezione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
Inviando il testo della Convenzione in Parlamento, il governo vi ha allegato una “dichiarazione interpretativa” in cui si afferma che la Convenzione “non contiene la ideologia di genere né l’obbligo di inserirla nel sistema scolastico e giudiziario”, come neanche il dovere di modificare la definizione costituzionale del matrimonio come unione unicamente tra un maschio e una donna. La dichiarazione ha l’intenzione di rassicurare i molti oppositori della Convenzione che da mesi sostengono che tramite la protezione delle donne dalla violenza si vuole introdurre nelle legislazioni nazionali il concetto di “genere”, come differente da quello del sesso biologico. Secondo i partiti di destra e associazioni vicine alla Chiesa cattolica, la legalizzazione del concetto di genere aprirebbe le porte “a pericolosi esperimenti culturali nell’educazione pubblica e nella sanità”, contrari ai valori tradizionali del popolo croato e alla visione dei rapporti tra i sessi della Chiesa cattolica. Un gruppo di associazioni ha annunciato per domani una manifestazione di protesta contro la ratifica. La Conferenza episcopale croata (Hbk) ha inoltre pubblicato una serie di documenti in cui si esprime contro l’introduzione del concetto di genere nella legislazione nazionale e si oppone all’adozione della Convenzione di Istanbul.
Un deputato della maggioranza di governo, esponente del partito clericale Hrast, Hrvoje Zekanovic, ha detto che nessun partito che si definisce “cristiano” può essere a favore della ratifica della Convenzione, accusando l’Unione democratica croata (Hdz, conservatori) del premier Andrej Plenkovic di avere tradito i valori dei loro elettori. Zekanovic non ha escluso l’ipotesi di lasciare la maggioranza di governo, che si regge sull’appoggio di appena due o tre voti. La ratifica della Convenzione non sembra in dubbio, dato che, accanto all’Hdz, avrà anche l’appoggio di tutte le sinistre. Resta da vedere come si esprimeranno i deputati dell’ala destra del partito del premier, che sono insoddisfatti delle politiche moderate, centriste ed europeiste di Plenkovic. La Croazia fu nel 2011 tra i 45 Paesi firmatari della Convezione che finora ha ottenuto 27 ratifiche. (ANSAmed).
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