Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dal Pakistan arriva un quadro allarmante della realtà quotidiana cui è soggetta la popolazione femminile. Stando alle ultime cifre diffuse dal governo pakistano – e riprese oggi dalla stampa locale-, l’anno scorso si sono registrati 4.347 casi di abuso, di cui 3.513 fisico e 803 a sfondo sessuale.
La regione dove il fenomeno è più diffuso è il Punjab, nel Pakistan nord-orientale, afflitta da una diffusa illegalità e considerata fra le aree più pericolose del Paese, alla luce anche dei profondi contrasti tra sette sunnite e sciite e delle rivalità tra fazioni. Qui, negli ultImi 12 mesi, sono stati denunciati 2.662 casi di violenza sulle donne.
Nel Sindh, invece, se ne sono registrati 1.139, 409 nella North West Frontier Province – la regione tribale al confine con l’Afghanistan – e 138 nel Balochistan. Il crimine più commesso è stato l’omicidio – 1473 donne sono state assassinate nel 2004 -, seguito da aggressioni (più di 1.300 casi), mutilazioni fisiche (376), stupri individuali (340) e di gruppo (221).
Nella maggior parte dei casi i responsabili facevano parte, o erano comunque vicini alla famiglia della donna (delle vittime, 2.058 risultano essere sposate). I dati ufficiali parlano di 655 mariti coinvolti nelle violenze, 106 fratelli, 59 figli, 38 padri e 18 ex-mariti. Ma a compiere abusi sono stati anche semplici conoscenti (479 casi), rapinatori (202) e poliziotti (18).
Solo in 83 casi denunciati alle autorità i colpevoli sono rimasti impuniti. Le cifre del governo, avvertono le ong, non tengono però conto di tutti gli abusi tenuti nascosti dalle famiglie. In molte aree del Pakistan, dove il 97% della popolazione è musulmana e la società è dominata da logiche ancora fortemente patriarcali, i delitti d’onore e gli abusi sessuali sono all’ordine del giorno. Le donne occupano un ruolo marginale nella vita pubblica.
Nonostante sia stata proprio una pakistana, Benazir Bhutto, a diventare nel 1988 la prima donna a capo di un governo islamico, oggi nel Paese solo il 4,2% dei funzionari è di sesso femminile. In molte aree del Pakistan, soprattutto quelle rurali, la vita quotidiana ruota ancora intorno a usi e pratiche tribali.
Qui i “saggi del villaggio” hanno spesso più voce delle stesse forze dell’ordine. I casi di stupro sono molto numerosi. In teoria, i “verdetti” emessi dai consigli tribali sono illegali, ma pochi hanno il coraggio di contestarli. Anche la stampa parla raramente dei casi di stupro: negli ultimi mesi, però, la battaglia legale diMukhtar Mai – la donna pakistana stuprata in pubblico nel 2002 da quattro uomini per ordine di un consiglio tribale- ha riacceso i riflettori sul problema.
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