ARCIDONNA:BUS ROSA, BUONA IDEA, MA DEVE CAMBIARE CULTURA
IN TV STEREOTIPI DANNOSI.

(DIRE) Roma, 29 ago – “Mi sembra una buona idea, anche quella del bus rosa, perche’ spesso le donne vengono violentate proprio sotto casa”. Valeria Ajova’lasit, presidente Arcidonna, accoglie con favore le misure anti-stupro annunciate dal sindaco di Milano, Letizia Moratti.
Secondo Arcidonna, il piano contro le violenze sessuali di Milano sembra “abbastanza utile”, ma, precisa Ajova’lasit, “mi piacerebbe non venissero dimenticati altri aspetti della questione”. Come l’illuminazione delle citta’: “Sembrera’ banale, ma una strada illuminata diventa un deterrente”. E ancora, il fatto che “la stragrande maggioranza delle statistiche concorda che nella maggioranza dei casi le violenze avvengono nelle mura domestiche”. E, soprattutto, “che la violenza e’ sempre il
prodotto di qualcosa che non va: per questo servono campagne culturali, a partire dalle scuole, per correggere gli stereotipi propugnati dalla pubblicita’ e dalla televisione in cui la donna e’ un oggetto, accattivante, cha va conquistato, catturato”.

OSSERVATORIO SOCIALE: INASPRIRE PENE PER REATI CONTRO LA PERSONA
CAMILLONI, IN ITALIA FINORA SI E’ PARLATO SOLO DI INDULTO

Roma, 29 ago. – (Adnkronos) – ”In Italia finora si e’ parlato solo di indulto ma ancora non si e’ affrontata la questione dell’inasprimento delle pene per le violenze sessuali. La violenza sessuale e’ un reato contro la persona che non puo’ essere giustificato in nessun caso: chi e’ vittima deve essere tutelata dalleistituzioni e lo stupratore va rinchiuso in carcere. Stando ai dati dell’Istat sono piu’ di un milione e mezzo le donne vittime di stupri o di tentativi di violenza, eta’ compresa tra i 25 e i 44 anni”. Lo dichiara Luigi Camilloni, presidente dell’Osservatorio Sociale.
”E’ noto – aggiunge Camilloni – che la violenza sessuale puo’ determinare invalidita’ psichiche permanenti e ci sono ragazze che sono sotto analisi per anni e non sono mai guarite. Per farsi un’idea piu’ dettagliata e’ sufficiente visitare un centro di recupero per donne stuprate e si vedra’ la sofferenza, lo strazio, crisi depressive, tentativi di suicidio, crisi esistenziali, attacchi di panico”. ”Oppure – conclude Camilloni – si vedra’ una ragazza che ha paura anche di andare al bagno da sola, allora e’ molto difficile giustificare o perdonare lo stupratore che il giorno dopo viene rimesso in liberta’ da qualche solerte magistrato. Chiedo che si riveda la legge contro la violenza sessuale inasprendo le pene, o in Italia ci si occupa solo di indulti?”.

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