Un periodico ricco di avvenimenti ed emozioni

di Fausta Genziana Le Piane

La “viva voce” è la mia che ho avuto il piacere di conoscere, grazie all’interessamento della Professoressa e Poetessa Maria Racioppi, l’Artista Alberta Bigagli, ultimamente presentata da Angela Giannelli nel salotto dell’Associazione Culturale “L’Espressione Latina” di via Attilio Regolo, 19 a Roma. In quell’occasione mi furono offerte dalla Bigaglia due copie della rivista “Voce viva” da lei diretta. Ho letto con molta attenzione e partecipazione questo periodico (due numeri l’anno, in primavera ed in autunno), colpita dalle bellissime immagini a colori che s’ispirano al mondo animale e dai testi dei malati pieni di genialità ed emozioni. Già basterebbe questa scelta a dire le intenzioni della Bigagli che parla di pace e serenità. E’ dunque facile seguire l’invito di “fare un piccolo spazio dentro di noi per ricevere quest’esperienza con animo aperto, disponibile ad un contatto inusitato”.
Il percorso riferito è quello che Alberta Bigagli chiama “viaggio nei sentieri nascosti del linguaggio espressivo”, iniziato nel 1976 con discrezione, pazienza e amore nella Tinaia (Casa dei tini) del triste manicomio di San Salvi a Firenze. Mi sono tornati alla memoria i ritratti dei malati di mente che Mario Tobino traccia con affetto e commozione nei suoi libri. Tobino fu pioniere di un nuovo modo di fare psichiatria: cercava di conoscere l’anima dei malati tentando sempre di indagare le motivazioni del disagio e risalire ai momenti bui del loro passato. Dice Alda Merini che la pazzia non esiste (semmai soltanto nel terrore che abbiamo tutti, inveterato, di perdere la La nostra ragione) e che ogni gesto che dalla gente comune e sobria è considerato pazzo coinvolge il mistero di un’inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini. In questa deliziosa e raffinata rivista si alternano parecchie rubriche: Dall’archivio, Il gruppo del martedì alla Tinaia, Le canzoni (offerte da Giuseppe, il ventenne con la chitarra che accompagna gli incontri di poesia del martedì), I ritratti, I commenti, I disegni, I dialoghi, I racconti, La corrispondenza con i lettori, L’immagine, Sassi di strada, Gli amici del linguaggio espressivo, Il diario. Ricco di spunti di riflessioni, vivo della “voce viva” dei protagonisti, ho l’impressione che questo periodico sia adatto ad essere distribuito nelle scuole dove, come ben sa chi parla, gli insegnanti usano spesso metodi antiquati d’insegnamento in cui la creatività degli allievi non ha modo di esprimersi.

DOMENICA IN CAMPAGNA

Quando è l’ora di siesta e tenui sconnessure
di mattoni fra i travi vegliano
il mio sudore gli occhi posando sopra
macchie murali di stanchezza e le nari
aspirando gli odori dello scarico seccati
dal sole da quel mondo che hanno le cose e
persone senza fama di mantenersi
leggere e aderenti a geometrici piani universali
dal respiro monotono e largo
dagli attimi fermi dalla disciplinata
libertà dei poveri su me viene la pace.

(da “L’amore e altro” di Alberta Bigagli, Nuove Edizioni Enrico Vallecchi, Firenze, 1975)

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