(DIRE) – ROMA- “Ho iniziato lo sciopero della fame da sabato 25 febbraio. Oggi e’ il terzo giorno e proseguiro’ ad oltranza fino a quando non vedro’ un segnale di cambiamento”. Cosi’ Wanda Montanelli, responsabile nazionale del dipartimento Pari Opportunita’ dell’Italia dei Valori, ha deciso di combattere contro “la forte discriminazione di cui – afferma – sono ancora oggi vittime le donne nel nostro Paese”. “Un’azione concreta, intrapresa perche’ stanca di portare avanti scontri impari, e messa in atto attraverso la forma di lotta non violenta, che e’ lo sciopero della fame. Anche all’interno del mio partito, il partito in cui credo, contrassegnato da valori che condivido da circa dieci anni – continua l’esponente Idv- ho mio malgrado, insieme alle altre donne dell’IdV, dovuto riscontrare una forte discriminazione. Le donne del partito non hanno avuto alcuna opportunita’ di candidarsi nelle teste di lista. Al loro posto, al posto delle aventi diritto, sono state inserite donne cooptate che non hanno mai speso neanche un minuto della loro esistenza per costruire la struttura politica dell’IdV. Nel Lazio, per esempio, la Gasparrini (della Federcasalinghe, confluita adesso nell’Idv, ndr) sara’ posta capolista effettiva al posto che spettava a me. Le chiedo di dare il buon esempio e farsi da parte, di scegliere la circoscrizione di un uomo, anziche’ quello di una donna”. “Chiedo segnali seri – continua- chiedo rispetto per le donne. Anche per quelle donne che non hanno nessuno che le sospinga. Rivendico per me e per loro pari opportunita’ affinche’ possano, se capaci e intelligenti, trovare la strada per raggiungere gli obiettivi per cui sono fortemente motivate. Il sacrificio dello sciopero proseguira’ fino alle piu’ estreme conseguenze. Lo devo al rispetto di me stessa – conclude- e di tutte le donne capaci e intelligenti che trovano, senza motivazioni valide che giustifichino l’umiliazione alla quale sono sottoposte, la strada sbarrata nel loro percorso”.

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