szymb1 - WISLAWA 
 SZYMBORSKA

La poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura 1996, per la prima volta in Italia, ha letto alcune sue poesie al Teatro Valle di Roma lunedí pomeriggio, 10 Novembre.
La sua presenza nella capitale ha rappresentato un appuntamento importante: la Szymborska appartiene a quel genere di scrittori che non amano rilasciare interviste e neppure ama viaggiare all’estero.
In concomitanza con il suo arrivo, la Libri Scheiwiller ha presentato la raccolta completa di poesie Uno spasso, finora mai pubblicata integralmente in italiano e scritta dalla poetessa nel 1967.
Radiotresuite, alle 21.40, le ha dedicato un ampio servizio avendo in studio, con Nicola Campogrande, il professor Pietro Marchesani che ci ha introdotto alla sua poetica e l’attrice Daniela Giordano, che ha interpretato altri versi della poetessa.
Ma soprattutto, in esclusiva, la voce di Wislawa Szymborska, che ha letto per noi due sue poesie: La Cipolla* e La gioia di scrivere* (voce di Wislawa Szymborska dopo la lettuta italiana – richiede Real Player)

Altri importanti riconoscimenti :
1954 Premio per la letteratura Città di Cracovia
1963 Premio Ministero della Cultura polacco
1991 Premio Goethe
1995 Premio Herder
1995 Laurea ad honorem dell’Università di Poznan Adam Mickiewicz
1996 Premio “PEN/Book-of-the-Month Club Translation Prize” con “View With a Grain of Sand” (Harcourt)

*
LA CIPOLLA È UN’ALTRA COSA.
INTERIORA NON NE HA.
COMPLETAMENTE CIPOLLA
FINO ALLA CIPOLLITÀ.
CIPOLLUTA DI FUORI
CIPOLLOSA FINO AL CUORE
POTREBBE GUARDARSI DENTRO
SENZA PROVARE TIMORE.
IN NOI IGNOTO E SELVE
DI PELLE APPENA COPERTI,
INTERNI D’INFERNO
VIOLENTA ANATOMIA
MA NELLA CIPOLLA – CIPOLLA
NON VISCERE RITORTI.
LEI PIÚ E PIÚ VOLTE NUDA
FIN NEL FONDO E COSÍ VIA.
COERENTE È LA CIPOLLA
RIUSCITA È LA CIPOLLA.
NELL’UNA ECCO STA L’ALTRA
NELLA MAGGIORE LA MINORE,
NELLA SEGUENTE LA SUCCESSIVA,
CIOÈ LA TERZA E LA QUARTA.
UNA CENTRIPETA FUGA.
UN’ECO IN CORO COMPOSTA.
LA CIPOLLA D’ACCORDO
IL PIÚ BEL VENTRE DEL MONDO.
A PROPRIA LODE DI AUREOLE
DA SÉ SI AVVOLGE IN TONDO.
IN NOI – GRASSO NERVI VENE
MUCHI E SECREZIONE.
E A NOI RESTA NEGATA
L’IDIOZIA DELLA PERFEZIONE.

**
DOVE CORRE QUESTA CERVA
SCRITTA IN UN BOSCO SCRITTO?
AD ABBEVERARSI A UN’ACQUA SCRITTA
CHE RIFLETTE IL SUO MUSETTO
COME CARTA CARBONE?
PERCHÉ ALZA LA TESTA
SENTE FORSE QUALCOSA?
POGGIATA SU ESILI ZAMPE
PRESE IN PRESTITO DALLA VERITÀ
DA SOTTO LE MIE DITA RIZZA LE ORECCHIE
SILENZIO – ANCHE QUESTA PAROLA
FRUSCIA SULLA CARTA E SCOSTA
I RAMI CAUSATI DALLA PAROLA «BOSCO».
SOPRA IL FOGLIO BIANCO SI PREPARANO AL BALZO
LETTERE CHE POSSONO METTERSI MALE
UN ASSEDIO DI FRASI
CHE NON LASCERANNO SCAMPO.
IN UNA GOCCIA D’INCHIOSTRO C’E UNA BUONA SCORTA
DI CACCIATORI CON L’OCCHIO AL MIRINO
PRONTI A CORRER GIÚ PER LA RIPIDA PENNA
A CIRCONDARE LA CERVA A PUNTARE.
DIMENTICANO CHE LA VITA NON È QUI.
ALTRE LEGGI NERO SU BIANCO VIGONO QUI.
UN BATTER D’OCCHIO DURERÀ QUANTO DICO IO
SI LASCERÀ DIVIDERE IN PICCOLE ETERNITÀ
PIENE DI PALLOTTOLE FERMATE IN VOLO.
NON UNA COSA AVVERRÀ QUI SE NON VOGLIO.
SENZA IL MIO ASSENSO NON CADRÀ FOGLIA
NÉ SI PIEGHERÀ STELO
SOTTO IL PUNTO DEL PICCOLO ZOCCOLO.
C’È DUNQUE UN MONDO
DI CUI REGGO LE SORTI INDIPENDENTI?
UN TEMPO CHE LEGO CON CATENE DI SEGNI?
UN ESISTERE A MIO COMANDO INCESSANTE?
LA GIOIA DI SCRIVERE.
IL POTERE DI PERPETUARE.
LA VENDETTA D’UNA MANO MORTALE.

Categorizzato in: