- XYLELLA 
 REPORT. UCCIDETE QUELLA FORESTA. ATTACCO AGLI ULIVI SECOLARI 
 DEL SALENTO

Si infittisce il giallo dell’«atterraggio» fra gli uliveti del Salento del misterioso batterio.

Marilù Mastrogiovanni, giornalista salentina che vive a Casarano, non crede alle «intemperanze» del presunto batterio-killer. Ha condotto un’indagine minuziosa e ha condensato i risultati in un libro-inchiesta dal titolo eloquente: “Xylella Report”.
Il libro sarà presentato domenica 3 maggio alle ore 16, nelle campagne di Veglie, tra i filari degli ulivi della masseria “La Contessa”, dove la giornalista ricostruisce e svela i dettagli di un sistema che rischia di desertificare il Salento.
Nel libro la Mastrogiovanni racconta i gravi pericoli per la biodiversità, ma soprattutto per la salute dell’uomo, costretto a subire l’azione tossica di pesticidi utilizzati nella lotta ai batteri killer.

Scrive l’autrice dell’inchiesta:
«Tra interessi politico-economici e rastrellamenti di fondi europei, la lotta dei contadini e della popolazione per la salvaguardia dell’ecosistema è più viva che mai. C’è infatti un bene prezioso da difendere: la salute pubblica. Gli effetti nocivi per uomini e animali che possono derivare dall’esposizione diretta o indiretta ai principi attivi degli antiparassitari sono troppi. E l’elenco è devastante: danni ai sistemi immunitario, riproduttivo ed endocrino; danni neurologici e cognitivi e danni di vario genere alla salute infantile per esposizione in utero. Nella vicenda Xylella, dunque, quel che preoccupa, “visti i dati epidemiologici d’incidenza delle malattie correlati con le progressive e sempre più dissennate modificazioni nelle condizioni di vita degli ecosistemi dovuti alla chimica, è la decisione di ricorrere a ulteriori quantitativi di pesticidi, gravando sul profilo di salute della popolazione e del territorio locale già seriamente compromessi”. A ciò si aggiunga la minaccia delle frodi alimentari, con le agromafie che vampirizzano l’intero settore agroalimentare. Il rischio per i consumatori italiani è di ritrovare sulle loro tavole “oli non del tutto italiani”, se non addirittura interamente esteri e privi di standard adeguati in termini di qualità e sicurezza. E allora, la difesa dell’olio extravergine d’oliva che nasce dalle nostre terre e che permette di godere di proprietà benefiche uniche al mondo, diventi un imperativo categorico di tutela, sì dell’economia, ma in primis della salute di tutti».

Altro che Xylella fastidiosa. E’ solo un mistificatorio attacco …

Xylella, l’Italia all’Ue: l’ulivo ligure non è infetto

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