cyb02 - ZEUS, 
 L'ARMA IN PIU' CONTRO STALKER E CYBERBULLI

E’ stato firmato oggi in questura a Milano il Protocollo Zeus, un’intesa tra la polizia di Stato, e il Centro italiano per la promozione della mediazione, in materia di atti persecutori, maltrattamenti e cyberbullismo. Sono intervenuti il questore di Milano, Marcello Cardona, il presidente del Cipm, Paolo Giulini e la dirigente della Divisione anticrimine, Alessandra Simone, ideatrice del progetto. Con la firma di questo accordo, verrà introdotta nei decreti di ammonimento l’Ingiunzione trattamentale. Da oggi, tutte le persone colpite da questo provvedimento amministrativo, verranno esortate, in sede di notifica, a rivolgersi al Cipm per intraprendere un trattamento volto al miglioramento della gestione delle emozioni. È il primo tentativo fatto in Italia, con l’obiettivo di prevenire. Il Cipm segnalerà alla polizia di Stato gli ammoniti che non intraprendono il percorso trattamentale suggerito dal questore. Questo permetterà all’istituzione di intensificare la sua pressione su situazioni considerate particolarmente rischiose. «Siamo certi che l’avvio del Protocollo Zeus farà fare un ulteriore passo avanti nel rendere sempre più efficace la prevenzione della violenza -ha detto Simone- Offrire un’alternativa in più a chi ancora non è stato coinvolto in procedimenti penali significa tentare un percorso che supera il concetto tradizionale di prevenzione». L’ammonimento può essere richiesto al questore dalle vittime di comportamenti molesti come percosse, stalking o cyberbullismo prima ancora che scatti la querela o la denuncia o su segnalazione. Il questore può quindi aggiungere l’ingiunzione trattamentale.
Come interverrà il Cipm sui maltrattanti e i persecutori? «I comportamenti violenti in ambito relazionale sono spesso caratterizzati da un incremento progressivo, cioè dall’aumento di intensità e violenza della condotta -dice Giulini- A partire da un primo episodio meno grave, chi li agisce può perdere il controllo fino a commettere atti irreparabili. Intervenire all’inizio della spirale della violenza è quindi determinante per prevenire la degenerazione dei primi atti». Se la persona non si presenta ai trattamenti, verrà segnalata e costituirà aggravante.«Milano quindi, prendendosi cura anche di chi agisce violenza -ha detto il questore- si conferma città avveniristica nella lotta a quei crimini che colpiscono i soggetti più esposti e fragili, superando il concetto basilare di prevenzione e lanciando un progetto-pilota che ancora una volta farà scuola».

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