di Anna Carla Angileri
Il Museo dell’Ara Pacis dedica una mostra a Toulouse-Lautrec ritrattista della Belle Epoque.
Affetto da nanismo l’artista non ebbe difficoltà ad inserirsi nel mondo libero e bohèmien della Montmartre di fine ‘800, le cui notti, furono un’inesauribile fonte di ispirazione per le sue opere.
Non esiste che la figura, il paesaggio è nulla
Con queste parole l’artista testimonia la predilezione per la rappresentazione della figura umana. Al Moulin Rouge o a teatro Toulouse-Lautrec ritrae con particolare attenzione le performance delle ballerine o la gestualità e la mimica degli attori tragici o comici, riuscendo a congelare sulla carta i momenti salienti.
Non solo la scena, l’artista amava fermarsi ad osservare anche gli spettatori; ritraendo i frequentatori più assidui ed eccentrici che affollavano i foyer o aspettavano sui palchi l’inizio dello spettacolo, si trasformava, da semplice spettatore, in appassionato cronista.
(continua a leggere) Le notti parigine di Toulouse-Lautrec in mostra al Museo dell’Ara Pacis …
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