
Lo sposo ricorda del suo giorno di nozze solo in istantanee, come un sogno che ritorna in frammenti
“Una band che suonale canzoni hindi, il viaggio dentro un furgone a noleggio, i suoi familiari che ballano insieme. Gli ospiti cenano con riso, patate, frittelle conosciute come pakora, un alimento per le occasioni speciali. Sembra molto simile al matrimonio di suo fratello maggiore, che ora è in Arabia Saudita e lavora per nutrire i suoi due figli. Lui da sposo inizia già a pensare a come dovrebbe sostenere la propria famiglia.
Il matrimonio è organizzato dai genitori, quindi, solo quando solleva il velo della sposa e applica la polvere vermiglia del cerimoniale, vede la sua faccia per la prima volta. Lei sembra accettabile, la sua pelle è di una tonalità più scura della sua…”.
Il giorno dopo lo sposo torna a scuola. Ha 9 anni.
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I bambini crescono in fretta nel Nepal occidentale, una terra di villaggi agricoli di fango a parete e risaie dorate estese sotto un basso cielo scuro.
I ragazzi non ancora abbastanza vecchi per radersi iniziano la guida di carri tirati da buoi, alimentando le mucche e aiutando nei campi. Le ragazze sorvegliano i bambini poco più piccoli di loro, li trasportano avanti e indietro tra le braccia che sono ornate di stuzzicadenti inanellati con piccoli braccialetti.
Secondo una consuetudine di molte generazioni, arriva presto il tempo per i figli di sposarsi.
La legge nepalese vieta il matrimonio prima dei 18 anni. La famiglia tiene celati i nomi dei bambini sposi, per proteggerli dalle autorità, ma la pratica rimane comune nelle collettività povere, prevalentemente indù, lungo il confine con l’India settentrionale.
Nel quartiere di Rupandehi, secondo un sondaggio sanitario nazionale del 2011, circa la metà degli uomini ha detto di essersi sposato durante l’adolescenza o anche prima.
La maggioranza dei ragazzi in Nepal occidentale fanno matrimoni combinati.
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E’ un modo per le famiglie per controllare la sessualità dei ragazzi, e per le famiglie povere per sbarazzarsi di uno dei loro obblighi.
Se il ragazzo è sposato è considerato un adulto che si deve prendere cura di se stesso.
Ci sono anche impegni finanziari. Gli operatori umanitari dicono che l’usanza prevede che il giovane sposo riceva la dote dalla famiglia della sposa.
Anche se la sposa di solito non va a vivere con il suo giovane marito fino tre-cinque anni dopo il matrimonio, i ragazzi del villaggio sposati sono facili da individuare con le loro collane d’oro e motocicli indiani ricevuti in dote.
E’ ben noto che per le ragazze, in particolare in Asia del Sud dove la pratica è più diffusa, il matrimonio precoce scatena una vita piena di traumi: alti tassi di abbandono scolastico, gravidanze indesiderate, infortuni di nascita e altre malattie.
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Un ragazzo sopraffatto da quello che ci si aspetta da lui.
Parashuram Harijan, ora ha 31 anni, un viso tondo e scuri occhi infossati. Ricorda che il giorno delle sue nozze, a 9 anni, la sua famiglia Dalit (paria) lo veste in un dhoti elaborato, un lungo pezzo di stoffa avvolto intorno alle gambe e annodata in vita.
Dopo la cerimonia deve andare in bagno, ma non riesce a capire come svolgere il tessuto. Finisce per urinare su se stesso nella sua raffinata stoffa di nozze.
Quando sua moglie si trasferisce tre anni più tardi, è diventata più alta di lui. Harijan sospetta che sia più grande di lui, contrariamente a quanto gli hanno fatto credere. Di notte giace con lei su un letto imbottito di paglia, ma quando lei si avvicina il suo corpo da vecchio-dodicenne si congela e lui entra in confusione.
“Ero sopraffatto”, dice. “Non potevo fare quello che ci si aspettava da me come un uomo sposato.”
(continua a leggere il report originale del Times):
Nepal’s child grooms suffer in physical, emotional ways reports LA Times.
Mai più spose bambine | Facebook
MAI PIU’ SPOSE BAMBINE #maipiusposebambine – Avaaz (petizione)


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